domenica 3 maggio 2015

Zuppa con il carciofo bianco.... e passeggiare lungo un fiume dopo la sua festa!!!


Tutto e' nato un sabato sera con amici in pizzeria, intorno ad un tavolo mentre si rideva del modo di cucinare i carciofi o meglio di come pulirli prima di essere cotti.
Per me il carciofo fino a quella sera era uno solo, il carciofo della piana del Sele, piu' noto come il carciofo di Capaccio, che compare in primavera in tutti i nostri fruttivendoli ed anche sui camioncini dei venditori ambulanti.
Un carciofo verde scuro, una sorta di fiore-verdura che potresti offrirlo scherzando mantenendolo per il gambo a mo' di rosa, con le ultime foglie che lo compongono quasi spinose, oppure un po' piu' cicciotti e piu' rotondi che qui chiamiamo "le mammarelle".
Invece dopo le risate di quella sera per quel che realmente buttiamo del carciofo tra punta e foglie esterne, la risata era sull'ulteriore taglio netto del gambo di una di noi che invece i mariti ritenevano uno scempio perche' il gambo se pulito e cotto è una parte interessante da gustare.
E così ci siamo date appuntamento per andare a gustare carciofi cotti da altri che se ne intendono pescando tra le feste di paese " la sagra del carciofo bianco".
È così ho provato una varietà di carciofo di cui ignoravo l'esistenza, non proprio bianco ma sicuramente di un colore verde chiaro diverso dai carciofi classici ed anche con foglie decisamente più morbide che gli conferiscono un sapore meno deciso ma una versatilità di impiego maggiore...imbottito di pane ed uovo, sott'olio, con la pasta, nelle zuppe.....insomma come se fosse il classico cuore di carciofo sebbene qui il carciofo resti quasi intero nel suo impiego.

 
La festa era a Pertosa, un paesino arroccato tra i monti del Vallo di Diano, nella parte sud della provincia di Salerno, noto anche per le famose "grotte di Pertosa" che io non avevo mai visitato e che consiglio perché l'escursione è una piacevole sorpresa.....rispetto alle grotte classiche al suo interno ha un fiume che le attraversa formando cascate e laghetti tra stallattiti e stalagmiti. Le percorri traghettata su un barcone di Dantesca memoria, e la guida posizionata sulla poppa assomiglia tanto a Caronte!!!
Poi come in tutti i paesi piccoli ci siamo ritrovati la sera alla sagra serviti da Caronte stesso che è venuto al tavolo per risalutarci spiegandoci i segreti della zuppa di carciofi, un piatto corroborante che nel paese mangiano anche come portata unica.
E poi ancora lui, prima che andassimo via, ci ha venduto i carciofi bianchi....
L'indomani era domenica ed abbiamo approfittato del sole per una gita lungo il fiume Tanagro che attraversa boschi con una portata d'acqua notevole...


 
per poi pranzare al ristorante dove ci hanno servito una provola filante ripiena di funghi e bruschette con salsa di carciofi bianchi

 
per poi salutarci tutti e rientrare a casa!
Ed a casa ho provato a rifare la famosa zuppa di carciofi che nell'originale era arricchita anche con fave, fagiolini lunghi, piselli e patate mentre io ci ho messo fave, asparagi e patate.

Ingredienti:
una decina di cubetti di pancetta
mezza cipolla 
una generosa manciata di fave
un mazzetto di asparagi
2 carciofi bianchi
2 patate
olio EVO
sale

Procedimento:
Affettare la mezza cipolla, sgusciare le fave, ripulire i carciofi bianchi solo dalle foglie piu' esterne e tagliarli a spicchi, pelare e pulire le patate riducendole a cubetti, recuperare la parte piu' tenera dei gambi di asparagi oltre all'estremità.
Far soffriggere in un tegame l'olio ed aggingere le cipolle, i carciofi, le fave, gli asparagi e le patate. Aggiungere generosamente acqua ad un livello più alto rispetto al solo ricoprirle, aggiustare di sale e far stracuocere dopo bollitura per piu' di un'ora. 
Fai riposare un po' la zuppa e poi versarla nei piatti condita con un filo di olio EVO a crudo. 

Servita con del pane bruschettato diventa davvero un piatto unico.

 
Cominciano le belle giornate e l'anno vira al periodo ideale per gite fuori porta. Anche se il lavoro è davvero tanto e le ferie un miraggio, staccare il fine settimane rigenera davvero.

4 commenti:

  1. Staccare in questi weekend di primavera è proprio rigenerante, speriamo però che arrivino in fretta le vacanze, che belle le sagre, occasione per scoprire nuovi sapori e nuove ricette, questa mi piace molto. Anche la provola ripiena di funghi però è affascinante, quando ce la proponi Elena?

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  2. La Grotta di Pertosa dev'essere incantevole... sono sincera, i carciofi non mi fanno impazzire (tranne quelli sott'olio), forse perché ho proprio a noia l'idea di pulirli e scartarne gran parte. In zuppa non li ho mai provati, sarei curiosa...

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  3. Carissima Elena, la borsa che ti è piaciuta tanto e che ti piacerebbe comprare per il matrimonio a cui devi partecipare è il modello Celeste di Coccinelle, tutti gli anni lo producono, sul sito trovi le diverse varianti di colore, è una borsa resistente e va bene per molte occasioni, tutti i colori sono bellissimi, ciao

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  4. Splendide le foto, bellissimo reportage Elena!!!!! La zuppa di carciofi è una chicca, prendo nota, grazie!!!!

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