mercoledì 28 novembre 2012

Una torta di mele rievocativa...con succo e fettine di Melannurca





Non è ancora tempo di "camini", (nel mio caso di riscaldamento autonomo...lo so, fa un pò meno atmosfera..) ma le previsioni promettono forti cali di temperatura per il fine settimana...e così tutti questi negozi, vestiti in festa per Natale, non stoneranno più!

Ieri sera, ogni tanto, aprivo la finestra ad inspirare un' aria più rigidina, per poi richiuderla ed avere la forza di completare queste taschine all'uncinetto, preoccupata per il ritardo sui lavori in corso.... ho promesso alle mie bambine che per il 1°dicembre avranno, anche quest'anno, il loro "Calendario dell'Avvento"!

E' un modo per loro di scandire il tempo, loro che fortunatamente la sensazione del tempo che scorre frettoloso ancora non ce l'hanno, loro che confondono ancora un giorno con un altro, loro che osservano con una certa indifferenza le lancette che si muovono sull'orologio appeso in cucina...

Invece per me il tempo corre troppo, e non perchè sia preoccupata della mia età che avanza, semplicemente vorrei provare ancora quella sensazione da bambina di "giornate interminabili",..io sul divano di nonna, mentre guardavo i cartoni alla tele, e lei, che sferruzzava una sciarpa, sprofondata nella sua grande poltrona, con accanto la sorella, a commentare le ultime notizie dal mondo dei parenti...

Un pensiero dolce per tenermi buona c'era sempre...sul più bello compariva un piattino con una sorpresa...e se era autunno...forse... era l'ora di una "TORTA DI MELE"...

Allora, se non posso fermare il tempo, posso almeno ripreparare una torta che le rassomigli, risentire quell'odore mandorlato nella stanza!

La mela di quei tempi, dalle mie parti, era la Melannurca; una mela dal cuore bianco candido ma che ha conquistato il proprio colore rosso quando, ancora giallo-verde, è stata distesa nei "melai" ed è stata rigirata sapientemente al sole dagli agricoltori, come a voler fargli prendere la tintarella!!  Intorno al piccolo torsolo resta un colore ramato. Il suo sapore è decisamente più acidulo, una consistenza croccante.


Oggi la Melannurca riappare nei nostri mercatini e prende un posto anche nella grande distribuzione. Molto si sta facendo in Campania con il "marchio IGP" per conferirle gli onori che merita!

Da una fiera locale ho trovato questo succo di mela annurca molto particolare..sembra un vino bianco dolce dal quale è scomparso il tono frizzante...ho voluto metterlo nella torta...il risultato, vi assicuro, è stato sublime!!

TORTA DI MELANNURCA



Ingredienti: (per una torta di 24cm. diametro)
300gr. fettine di melannurca
300 gr.zucchero (di cui 50gr. per macerare le mele)
5 uova
200gr. burro a temperatura ambiente
200gr. farina 00
150gr. fecola di patate
50gr. farina di mandorle
100ml succo di melannurca (altrimenti 100ml di latte)
1 bustina lievito Pan degli Angeli
succo di un limone
zucchero a velo
Procedimento:
Macerare per circa 30 minuti le mele con succo di limone e 50gr. dello zucchero totale.
Preriscaldare il forno ventilato a 170° (normale 180°).
Sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero finchè questo si sciolga. Aggiungere il burro ammorbidito e girare. Mescolare le tre farine con il lievito ed aggiungere pian piano aiutandosi ad amalgamare il tutto con il succo di melannurca. Unire le mele. Montare a neve gli albumi ed aggiungerli al composto per inglobare aria all'impasto. Versare in una tortiera rivestita di carta forno.
Infornare a 170° ventilato per 55 minuti circa. Prova stecchino per essere sicuri che sia cotta.
Fare raffreddare e ricoprire di zucchero a velo.


Ed adesso ritagliatevi un attimo tutto per voi e coccolatevi con un pezzo di questa torta!
A presto!

venerdì 23 novembre 2012

Un MANDARINETTO IN DISPENSA...e fuori,dopo la pioggia, un'arcobaleno!

Avete mai provato a togliere la buccia ad un mandarino contro luce? Ne viene fuori una micropioggia di particelle profumate! Particelle che pizzicano il naso, bruciano gli occhi, profumano le mani, accendono i sensi!

Mentre percorrevo con l'auto la strada in questa giornata uggiosa ed umidiccia, all'improvviso un bel raggio di sole è comparso tra le nuvole, trasformando le goccioline di pioggia in un ARCOBALENO...
è ciò che mi aspetterei con piacere dopo tempeste di ogni tipo!

E sì, perchè in autunno i colori cambiano...

.....probabilmente i filari delle vigne lungo la collina arrossiscono le proprie foglie dall'imbarazzo per i complimenti al buon vino che anche quest'anno è stato prodotto...

.....le castagne tentano di mimetizzarsi con lo stesso colore delle foglie dei boschi...

.....e l'arancione spunta sui loti che restano ancora appesi ai rami di alberi spennacchiati o sui "mandarini" che luccicano da alberi sempreverdi!

Come imprigionare questo colore simile all'oro in una pozione magica per le giornate grigie che arriveranno?

Un MANDARINETTO IN DISPENSA è quel che ci vuole!!


Ingredienti e procedimento per circa 1 litro:

Conservare in un vasetto a chiusura ermetica per 10 giorni:
350 ml di alcool puro al 95%vol.
bucce di 5 mandarini (io ho usato mandaranci che mio padre ha raccolto in Costiera Amalfitana)
2 bastoncini di cannella
1 manciata di chiodi di garofano
agitando una volta al giorno.


Dopo 10 giorni preparare uno sciroppo con:
350 ml di acqua
350 gr. zucchero

facendolo bollire per 5 minuti. Fare raffreddare bene lo sciroppo, dopodichè versarvi il contenuto del vasetto e mescolare.
Filtrare il tutto con una garza ed imbottigliare!
E' necessario poi farlo riposare almeno due settimane!


Il mandarinetto può essere servito freddo! E' una valida alternativa al limoncello!
Il suo particolare sapore dolce e agrumato dà sapore a ciambelloni, pan di spagna, biscotti e crostate.
Ottima idea regalo per Natale, magari in una bottiglietta decorata come quelle di questo negozio ad Amalfi!

domenica 18 novembre 2012

Una composta speciale...con la "CIPOLLA RAMATA DI MONTORO", zenzero, succo d'arancia ed aceto di mele!


Ogni anno riappare...la sento riemergere da dentro, riaffiora, prima impercettibilmente, poi prorompe nella sua pienezza...è arrivata...la mia IPERATTIVITA' PRE-NATALIZIA!
Vengo assalita dalla voglia di fare e creare mille e più cose..parte di queste per mancanza di tempo rimarranno incompiute (come per quelle palline di polistirolo che avevo cominciato a rivestire l'anno scorso e sono ancora lì...), ma non temere "Enela", anche quest'anno ricomincerai a creare cose nuove, ed a finirne di vecchie ed a lasciarne incompiute altrettante per riprenderle l'anno prossimo...
L'impostante è il risultato di sempre:
"Feste assaporate dal principio alla fine!!!".
La cosa che mi fa più sorridere è la quantità industriale di cose che in quei giorni si vorrebbero portare in tavola quando arriveranno gli invitati...neanche avessero per l'occasione gli stomaci con il doppio fondo....
Una verità c'è però...che in compagnia c'è più voglia di provare e parlare di quello che si assaggia...

Ed allora sto pensando alla portata dei formaggi semistagionati...quelli che appaiono sul tagliere e che da qualche tempo son passati dall'antipasto alla fine del
menù...un'anno erano insieme al miele di qualità, l'altro accompagati da marmellate particolari...e quest'anno???
...ci vorrebbe una COMPOSTA un pò speciale!!!!!

Dalla fiera dello "Slow Food" di Torino mi è stato portato un sacchetto di "cipolle ramate di Montoro" dell'azienda "Gaia".
Sono cipolle dai riflessi ramati, apprezzate per il sapore molto dolce e delicato, con odore intensamente aromatico. Un'altra caratteristica che le contraddistingue è un'elevata tenuta alla cottura che le elegge regine della "Genovese" e di "Composte". Una elevata percentuale di "sostanza secca" consente di conservarle a lungo!

Ed allora le ho preparate così:


COMPOSTA DI CIPOLLA RAMATA CON ARANCE, ZENZERO ED ACETO DI MELE...
Ingredienti per un vasetto di 350gr. :

500gr. di "Cipolle Ramate di Montoro"
325gr. zucchero
1 arancia (il succo)
1 manciata di chiodi di garogano
1 cucchiaino di zenzero
1 cucchiaino di sale
125 ml vino bianco
100 ml di aceto di mele

Procedimento: Si elimina la sottile sfoglia dorata alle cipolle e si riducono in fettine sottili. Si lasciano marinare per 1 ora con lo zucchero,l'arancia spremuta, i chiodi di garofano, lo zenzero ed il sale. Poi si unisce il vino bianco e l'aceto di mele e si cuoce facendo sobbollire per circa 1 ora. Si versa la composta nel vasetto e si sterilizza per circa 20 minuti in acqua bollente. Va conservata per massimo 6 mesi.










La CIPOLLA RAMATA DI MONTORO è inserita negli elenche regionali e provinciali dei prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Campania.
Vi riporto al sito ufficiale per saperne di più!

www.cipollaramatadimontoro.it
da cui ho ripreso questa frase:

C'è lavoro nei nostri campi, ci sono idee dietro al lavoro.

Ci sono culture dietro le idee.
Ci sono uomini dietro le culture.

Questa è storia dei nostri uomini delle nostre culture delle nostre idee del nostro lavoro.

giovedì 15 novembre 2012

Un peperone tutto tondo....la PAPACCELLA "Avellinese"


Mi piace vedere un bicchiere sempre mezzo pieno e cerco di trasformare (o almeno ci provo...) tutto ciò che mi capita in un' opportunità.
Mi piace molto il lavoro che faccio, mi porta ad interagire quotidianamente con tante persone ed allo stesso tempo è dinamico, mai uguale a se stesso.
Negli anni ho cambiato spesso zona di lavoro ed ora giro l'intera regione (la Campania). Il lato positivo? Ogni giorno i miei occhi si beano scoprendo scorci di una regione fantastica!!! Vi lascio immaginare poi come ogni mattina, al cambio di stagioni e di temperature, possano cambiare gli scenari che attraverso.
Ma qualche giorno fa riflettevo su quanto siano diversi anche i prodotti che vengono messi in bella mostra nelle cassette dei fruttivendoli a seconda della zona in cui mi trovi...mentre qui a Salerno i "peperoni" sono solo quelli classici lunghi, rossi o gialli, ad Avellino le cassette sono stracolme di peperoni tondi, sodi, lucenti, di colore prevalentemente rosso...sembrano tanti pomodori....sono le cosiddette papaccelle!!! A Grottaminarda sono attratta dal grosso negozio che gestiscono due anziani e che si rinnova di stagione in stagione. Lo scorso mese c'erano tante nocciole...ora solo castagne, e poi cassettoni con all'interno montagne di papaccelle!
E sì, fanno già un pò Natale, quando si conservano sott'aceto per imbandire il classico delle tradizionali vigilie delle feste, "il baccalà con antipasti di sott'aceti".
Ne ho comprati ben 2 chili, perchè sono dolci, polposi e quindi per la cena di stasera ho voluto prepararli nella versione imbottita anche se sarebbero buoni anche cotti in padella e resi agrodolci....

insomma sbizzarriamoci finchè l'autunno ce li dona!!!!

Ricetta:
7 papaccelle
mollica di pane (quantità per 7 polpette)
mezzo bicchiere di latte
1 uovo
una manciata di capperi salati
olive nere denocciolate (essiccate o di Gaeta)
acciughe sott'olio (preferibili quelle di Cetara)
olio EVO (d.o.p. Irpinai Colline dell'Ufita)

Procedimento:
Aprire le papaccelle togliendo la calotta superiore. Svuotarle dai semi, sciacquarle e tamponarle con carta assorbente. disporle in teglia rivestita di carta forno. In una terrina sbriciolare la mollica e bagnarla con il latte.Aggiungere l'uovo leggermente sbattuto e tutti gli altri ingredienti. Scaldare un pò di olio EVO in una padella antiaderente e soffriggere l'impasto qualche minuto. Riempire le papaccelle, ricoprirle con un filo d'olio EVO e richiuderle con la calottina.
Cuocerle in forno a 170° per circa 40-50 minuti.

Servirle tiepide per far amalgamare i sapori. La dolcezza della polpa si sposerà sul palato con i sapori salati dell'interno. Anche freddi sono buonissimi!


martedì 13 novembre 2012

Il coraggio di partire....

Salve a tutti voi che viaggiate nell'etere!
Sono emozionatissima, come al primo giorno di asilo, davanti a quella porta che nascondeva un nuovo mondo, con un grembiulino a quadretti bianco e rosa, la manina stretta in quella calda e rassicurante della mia mamma, e nell'altra il mio cestino cartonato color rosso, con un pulsantino metallizzato sul davanti....e dentro il mio bicchierino e la merenda. "Ciao, come ti chiami?" mi chiese la maestra, "Enela" risposi e poi rise di gusto...Ho un nome buffo?
Ed allora, dopo tante ripartenze impegnative della mia vita, ho pensato che per questa finestra tutta mia sul mondo....altro nome non poteva esserci che questo..."Nel cestino di Enela"!!
Questo blog nasce non solo per raccontare di me attraverso la cucina, ma vorrei condividerlo con voi riproponendomi, in primis, di creare ricette affidabili e riproducibili.
Vorrei parlarvi della mia terra, la Campania, ricca di prodotti di centinaia di piccoli produttori, che con amore e passione danno vita alle proprie piccole e medie imprese.
Vorrei riprodurre ricette di questa cucina definita talvolta "POVERA", ma in realtà equilibrata e molto variegata.
Chimerico sarebbe riuscire a trasferire tutte le abitudini e tradizioni, perchè in ogni paese se non in ogni casa, ciascuno ha modificato una ricetta, diciamo ha un proprio know-how.
Posso dirvi con certezza però che dall'entusiasmo visto in questi anni negli occhi delle persone...tutti cercano di puntare all'eccellenza!!!!e noi, anche nell'acquisto ed assaggio dei loro prodotti, partecipiamo a questo progetto di piccoli successi! 
Vediamo insieme cosa verrà fuori da questo magico cestino!!!
Ho tante idee e progetti nella testa....ora ho preso il coraggio di partire!!!!