lunedì 24 novembre 2014

Coniglio alla cacciatora....ed una giornata vissuta in un'azienda agricola!!!


E' da piu' di due anni che ho ridotto l'acquisto di formaggi e carne presso supermercati ed affini...certo non si puo' ricercare per ogni prodotto il "chilometro zero" ma almeno per quello che posso ci provo.
Ho avuto la fortuna, grazie al mio compagno, di conoscere l'azienda agricola "CORSO" di Casalbore, tra Avellino e Benevento, il cui proprietario, Antonio, e' una persona che ha scelto di restare nella sua terra con la moglie ed i suoi bambini per investire la propria vita in origini, tradizione e famiglia.
Quando non e' nella sua bellissima campagna gira tra fiere di settore facendo conoscere i propri prodotti e la propria terra, riuscendo a portare la qualita' in molti ristoranti ed attivita' di tutta Italia.

Noi ci abbiamo guadagnato innanzitutto nel ritrovare il sapore in cio' che mangiamo, dai formaggi agli insaccati, alla carne bovina e suina, ai pollami e cacciagioni. Questo perche' se durante la settimana le bimbe mangiano a mensa e noi in fugaci fast food, il sabato e la domenica ricerchiamo invece un pranzo piu' curato soprattutto nella qualita' degli ingredienti.



Entrare nel quotidiano di un'azienda agricola e' stato soprattutto un percorso educativo per noi e per le bambine; e' l'approccio ad una vita fatta di rispetto per la natura e per i suoi ritmi. E' uno stile di vita molto laborioso, infatti, ogni qualvolta vi mettiamo piede, qui lavorano ininterrottamente per mietere il grano (nelle zone di Ariano ci sono tanti pastifici e panifici piu' o meno noti), arare campi, fare la vendemmia, raccogliere le olive da portare ai frantoi, governare tutti gli animali della fattoria...


Ma non e' mai un ritmo frenetico come i nostri artificiali stili di vita.
Anche se c'e' fatica e sudore nelle ore della loro giornata, viene fatto tutto rispettando se stessi e cio' che c'e' intorno, si da' attenzione al pranzo come al raduno puntuale di fattori ed operai intorno a lunghe tavolate, si ha il tempo per conversare con il vicino per il raccolto, con la persona che entra in azienda per acquistare i prodotti si istaura un rapporto che va al di la' del venditore-compratore. Mentre si assaggiano i prodotti che si decidera' di acquistare, tra una fetta di salame, un pezzo di caciotta ed una noce, ci si scambiano racconti, gusti, esperienze.....


Nel giro per le stalle gli agnellini bianchi ci guardano incuriositi,


quelli nati da pochi giorni corrono sotto la mamma per cercare protezione,


le pecore sono le "Lauticauda", una razza in estinzione che qui si cerca di preservare.....ed il loro latte permette di dare vita a buonissime ricotte fresche, caciotte e pecorini.


Alcune forme vengono messe in grossi contenitori immersi tra le vinacce della vendemmia a prenderne il sapore ed il colore purpureo del mosto.
Nel magazzino sostano forme di diversa stagionatura ed io, sempre abbastanza decisa, qui mi perdo e porto a casa un po' di tutto.


Il mangime consiste in granone naturale, spezzato in una macina dalla quale anche le bimbe hanno provato a prenderne una manciata per dare da mangiare alle mucche. Zero antibiotici e farmaci per avere carni ed insaccati come un tempo....


La campagna intorno a noi e' vasta e silenziosa ed i cavalli, lasciati in liberta', si lasciano avvicinare e cercano una carezza piu' che un zuccherino...


e quando sul far della sera tutto intorno comincia ad imbrunire, i cani abbaiano alla mandria istradandola verso le stalle...


Lascio la semplice ricetta del coniglio alla cacciatora che ha allietato la tavola di una nostra domenica qui in citta', riportandoci alla mente queste meravigliose gite fuori porta.

Ingredienti:
Mezzo coniglio tagliato a pezzi
mezzo bicchiere di vino bianco
olio EVO
uno spicchio di aglio
un barattolo di pelati
sale
rosmarino
formaggio grana grattugiato

Procedimento:
Far soffriggere uno spicchio di aglio nell'olio EVO, adagiare i pezzi di coniglio, lavato e tamponato con carta assorbente, facendo si che soffrigga da entrambi le parti.
Tirare poi con il vino bianco aspettando che evapori. Aggiungere ora i pomodori pelati, salare e far cuocere a fuoco medio con un coperchio sul tegame finche' il coniglio sia cotto e mantecato con il suo sugo ed il pomodoro.
Infine aggiungere del rosmarino ed una generosa manciata di formaggio grattugiato. Mantecare ancora pochi minuti e spegnere. Servire.


Ancora due passi in campagna....


per vedere i colori di un autunno che predice il Natale alle porte....





sabato 15 novembre 2014

Torta con crema di marroni e cioccolata....ed il mio secondo blog-compleanno!!

 

Non mi smentisco neanche nel festeggiare il mio secondo blog-compleanno...in ritardo sul calendario di due giorni ma con il cuore e la testa sempre qui, nel mio spazio di condivisione ma anche in cui ritrovo me stessa, colei che perdo nella frenesia degli impegni che prendono il sopravvento su cio' che invece e' per me importante.
La sera prima del 13, anche se era tardi e con una cucina in stato confusionale, per salutare un secondo anno passato in fretta ma intensamente, ho dato la priorita' alla prova di questa torta utilizzando una crema di marroni che confesso non avevo mai provato prima.

Setosa e morbida, dolce quanto basta per sentire il sapore delle castagne, e' una crema spalmabile anche su una fetta di pane abbrustolito.
Adoro le castagne, le caldarroste scoppiettanti che emanano tepore ed odore nell'aria pungente delle sere di Novembre. Le sagre in suo onore dalle nostre parti non mancano...
Siamo stati nel Cilento, a Roccadaspide, un paesino dove il centro storico si sviluppa intorno ad un castello imponente.

Stradine e vicoli illuminati da fiaccole, in cui le case antiche aprono le proprie porte in ricorrenza di questa sagra trasformandosi in osterie a tema...
Simpatici spaventapasseri indicano la direzione da seguire....

Chi cucina il baccala' fritto, chi il provolone impiccato ( un caciocavallo appeso su una brace rovente che man mano che va a sciogliersi con il calore che sale viene spalmata su delle bruschette), braciole e polpette al sugo nei tegamini, mezzelune e cannoli dolci ripieni di creme alla castagna e sul finire una grande ed immensa brace per le caldarroste...il tutto annaffiato da tanto buon vino novello leggermente frizzantino per le uve giovani ancora in fermentazione!!
Ho desiderato preparare un dolce che rappresentasse questo periodo e cosi' ne e' venuta fuori questa torta morbidissima con la crema di marroni, un po' rustica per la presenza di tanta buona cioccolata tagliata a pezzi grossolanamente.

Ingredienti:
200 gr. crema di marroni
100 gr. di zucchero
100 gr. di burro
100 gr. di farina
2 uova
2 cucchiai di rum
30 gr. di cioccolata fondente
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale

Procedimento:
Lavorare i tuorli d'uovo con lo zucchero. Amalgamare poi il burro a temperatura ambiente e dopo la crema di marroni. Aggiungere il rum. Mescolare la farina setacciata con il lievito per dolci ed unirlo all'impasto. Montare a parte a neve il bianco d'uovo con un pizzico di zucchero ed unirlo all'impasto girando lentamente dal basso verso l'alto. Infine unire al tutto la cioccolata tritata a pezzetti grossolanamente. Versare in una tortiera di 22 cm ricoperta di carta forno.
Infornare a 180*C in forno normale per 30-35 minuti. Prova stecchino.
Aspettare che raffreddi e spolverare di zucchero a velo.

E' la torta che puoi tranquillamente tenere in soggiorno per piu' giorni, facendone una fettina ogni qualvolta venga voglia di una coccola dolce, dalla colazione alla pausa del pomeriggio, alla tisana nella tazza fumante che riscalda le mani e lo spirito stanco dopo una giornata frenetica.
Si cominciano a vedere per la mia citta' le luci del Natale, le vetrine addobbate, i primi colori ai quali io preferisco pero'il bianco candido della neve e di quelle case nordiche nelle quali vorrei passare giornate lente...
Almeno lentamente mi preparo al periodo piu' dolce dell'anno!!!

lunedì 3 novembre 2014

Crostate all'arancia e mandorle o all'amarena e nocciole....e buon non compleanno a te!!!


Avete presente il "cappellaio matto" di Alice che insieme al coniglio festeggiano il loro "non compleanno"? Che scena esilarante e che confusione fanno le teiere colorate che ballano e si ondeggiano facendo cadere la bevanda bollente di qua e di la ..un buon non compleanno a te a me....
Ogni volta che la vedo mi viene da ridere perche' penso che ci si puo' sempre inventare qualcosa da festeggiare!!!
Stavolta mi e' toccato organizzare la festa di "non compleanno" di Laura che approfitta del suo onomastico cadente in ottobre per spegnere le candeline insieme agli amici che ad agosto non ci sono mai.
Avviandomi per tempo ho approfittato del fine settimana precedente per preparare la pasta di zucchero colorata e la bagna per dolci (come ho fatto tempo fa qui), e documentandomi su come creare la torta su due livelli ho scoperto che occorre mettere una base di cartone sotto la seconda torta e stuzzicadenti lunghi (io tre) infilati tra le due torte perche' il tutto fosse in equilibrio. Poi con nastri colorati e la cialda di Violetta ho rifinito il tutto!!!

Il sabato ci siamo divertite insieme, la sera, a confezionare confettini colorati in tulle viola chiusi con fiorellini, per lasciare un regalino a tutti i presenti a fine festa!!!



Oltre a panini farciti all'ultimo momento ed a pizzette e briosces alla nutella acquistate occorreva qualcosa di dolce per i genitori...ho pensato che le crostate sono facilmente divisibili....complice una vaniglia liquida fatta con l'estratto alcoolico della bacca, acquistata per la prima volta, che ho messo nella frolla ed alla frutta secca presente in autunno, ecco qui una crostata a marmellata di arance e mandorle ed un'altra con confettura di amarena e noccioline.

Ingredienti per due crostate:
600 gr. farina 00
300 gr. zucchero
300 gr. burro
2 uova
2 cucchiaini di lievito per dolci
4 gr. di vaniglia liquida
marmellata di arance
confettura di amarene
mandorle pelate
granella di nocciole


Procedimento:
Mescola la meta' della farina con il burro, le uova, la vaniglia liquida e lo zucchero fino ad avere delle briciole. Continua gradualmente ad aggiungere la restante farina ed i due cucchiaini di lievito per dolci. Dopo aver ottenuto una massa uniforme dividere in due ed avvolgere la pasta frolla in pellicole trasparenti per poi riporle almeno per un'ora in frigorifero. Rivestire due ruoti di carta forno. Stendere le due crostate riservandone un pezzetto per farne le striscioline. Ricoprire di marmellata e frutta secca ( io una con marmellata all'arancia e mandorle a lamelle, l'altra con confettura di amarene e nocciole a granella).
Cuocere una crostata alla volta per 30 minuti in forno a 180 gradi con funzione ventilato, perche' venga friabile dentro ma un po' croccantina fuori.


Devo dire che la parte piu' stressante e' stata la preparazione della torta perche' avevo paura, data la mia inesperienza, che non venisse bene la copertura con la pasta di zucchero ed una festa senza torta sarebbe stata terribile.
Ma quando la domenica mattina, Laura tutta eccitata mi ha guardata metterla su e' stato emozionante.
Ed un'altro attimo di felicita' letto nei suoi occhi, abbracciandomi e dicendomi"ti voglio bene" mi hanno fatto cantare:
"Buon non compleanno, a te, a me!!!!!".
Vi lascio una foto della festa....
Le crostate sono finite tutte!!!
Buona settimana!!!!