mercoledì 27 maggio 2015

Insalata di fragole, pomodorini e mentuccia...ed un ritorno a Londra!


Maggio e' il mese delle rose, delle fragole, delle prime ciliegie...il rosso intenso e profumato da' colore ad ogni cosa e riempie vasi e ciotole come piene sono anche le giornate trascorse, dove il tempo piu' lungo imprime coraggio per progettare, osare e fare.
E con questa filosofia si e' osato e provato ad affiancare giornate piene di lavoro ed impegni ad un sogno... rivolare via per un fine settimana legato a due giorni presi di ferie, viaggiando di notte per recuperare le ore del giorno e viverle intensamente.

Il sogno era Londra, programmato tempo fa per approfittare di un'offerta di viaggio e soggiorno...e' stato pensato per ritornarci e vivere posti non visti ancora, rimescolandosi ancora una volta a quell'eterogenicita' londinese nella quale nessuno sembra trovarsi nel posto sbagliato.
Siamo arrivati di sabato mattina e le previsioni di tempo catastrofiche si sono invece trasformate in giornate soleggiate....tutto e' stato piu' semplice....spostarsi, dove andare, come orientarsi....come se Londra fosse stata la nostra meta vacanze da sempre....
Notting Hill e di nuovo la libreria di un anno fa nella quale trovare un'altro libro di ricette... un vecchio libro di Jamie Oliver, il suo secondo di quando era davvero giovanissimo.
 
Poi posti nuovi, musei ancora non visitati e mercatini ancora non esplorati come Camden Town, dove una serie di strade si incrociano con merce di ogni tipo; c'e' un tavolino allestito per l' "Alice" di passaggio che vuole festeggiare insieme al cappellaio matto ed al coniglio bianco il "buon non compleanno".

Vi si trova cibo di ogni parte del mondo dalla paella al sushi, dalla pita al pane ed alla pizza ed anche stranezze di vario genere speziate e profumate.
 
Lungo un fiume affluente del Tamigi barche traghettano turisti e su uno di questi vi e' una festa di compleanno...una ragazza londinese che assieme alle amiche spegne le candeline e mangiano sorridenti salmone affumicate....
 
Domenica mattina, dopo una colazione British andiamo nella chiesa di Putney Bridge, la zona dove alloggiamo, e veniamo accolti dal sacrestano che ci porta a sedere. Celebra un prete affiancato da una donna sacerdote bellissima, un caschetto biondo e due occhi celesti e sorridenti. Sulle panche morbidi cuscini di lana rossa e bianca, un odore di incenso e persone gioiose che alla fine si augurano buona domenica mentre una processione di chirichetti in tonache nere su scamiciate bianche conducono per le navate un crocifisso in legno con Gesu' intarsiato.
 
Si sa che a Londra la metropolitana e' presa di continuo per spostarsi ma anche farsi un giro sull'autobus rosso di linea a due piani sedendo sopra con le bimbe e' stato tanto divertente. Quelle case dai mattoncini rossi e le finestre bianche mi sembrano tanto familiari da farmi credere che forse in un'altra vita sono vissuta qua.
 
Anche ritornare il lunedi' al Tower Bridge e vederlo da dietro i vetri delle torri della Regina dove sono esposti i gioielli della corona ha il suo fascino.
 
E poi simulare shopping tra Piccadilly e Regent street magari comprando quasi niente ma divertendosi da pazzi non ha prezzo.
Entriamo in diversi pub e tra un hot dog, fish and chips ed hamburger di carne Irlandese giunge il tempo di rientrare in aereoporto per partire.

E poi si torna a casa...ho voglia di un'insalata sui generis fatta di pomodori pachino e fragole rosse, condite con limone e mentuccia e subito la ciotola mi mette allegria.

Ingredienti:
una vaschetta d fragole
una decina di pomodorini pachino
scagliette di Grana Padano
sale
olio EVO
limone
foglioline di menta

Procedimento:
Lavare le fragole e tagliarle a spicchi. Lavare i pomodorini pachino, tagliarli a meta', eliminare i semini ed aggiungerli alle fragole. Salare, aggiungere un filo d'olio, sale q.b., il succo di un limone, le scagliette di Grana Padano e la mentuccia. Girare, aspettare un po' che il tutto si insaporisca e servire. 

Ha un sapore acidulo e dolciastro insieme, uno di quei contrasti ben riusciti....
Provatela in queste sere di Primavera, se con aggiunte di scagliette di Grana Padano puo' essere ancora piu' gustosa....
La porto in tavola e rubo curiosita'...chissa'...magari arriva l'ispirazione per il prossimo sogno, per il prossimo viaggio!

domenica 3 maggio 2015

Zuppa con il carciofo bianco.... e passeggiare lungo un fiume dopo la sua festa!!!


Tutto e' nato un sabato sera con amici in pizzeria, intorno ad un tavolo mentre si rideva del modo di cucinare i carciofi o meglio di come pulirli prima di essere cotti.
Per me il carciofo fino a quella sera era uno solo, il carciofo della piana del Sele, piu' noto come il carciofo di Capaccio, che compare in primavera in tutti i nostri fruttivendoli ed anche sui camioncini dei venditori ambulanti.
Un carciofo verde scuro, una sorta di fiore-verdura che potresti offrirlo scherzando mantenendolo per il gambo a mo' di rosa, con le ultime foglie che lo compongono quasi spinose, oppure un po' piu' cicciotti e piu' rotondi che qui chiamiamo "le mammarelle".
Invece dopo le risate di quella sera per quel che realmente buttiamo del carciofo tra punta e foglie esterne, la risata era sull'ulteriore taglio netto del gambo di una di noi che invece i mariti ritenevano uno scempio perche' il gambo se pulito e cotto è una parte interessante da gustare.
E così ci siamo date appuntamento per andare a gustare carciofi cotti da altri che se ne intendono pescando tra le feste di paese " la sagra del carciofo bianco".
È così ho provato una varietà di carciofo di cui ignoravo l'esistenza, non proprio bianco ma sicuramente di un colore verde chiaro diverso dai carciofi classici ed anche con foglie decisamente più morbide che gli conferiscono un sapore meno deciso ma una versatilità di impiego maggiore...imbottito di pane ed uovo, sott'olio, con la pasta, nelle zuppe.....insomma come se fosse il classico cuore di carciofo sebbene qui il carciofo resti quasi intero nel suo impiego.

 
La festa era a Pertosa, un paesino arroccato tra i monti del Vallo di Diano, nella parte sud della provincia di Salerno, noto anche per le famose "grotte di Pertosa" che io non avevo mai visitato e che consiglio perché l'escursione è una piacevole sorpresa.....rispetto alle grotte classiche al suo interno ha un fiume che le attraversa formando cascate e laghetti tra stallattiti e stalagmiti. Le percorri traghettata su un barcone di Dantesca memoria, e la guida posizionata sulla poppa assomiglia tanto a Caronte!!!
Poi come in tutti i paesi piccoli ci siamo ritrovati la sera alla sagra serviti da Caronte stesso che è venuto al tavolo per risalutarci spiegandoci i segreti della zuppa di carciofi, un piatto corroborante che nel paese mangiano anche come portata unica.
E poi ancora lui, prima che andassimo via, ci ha venduto i carciofi bianchi....
L'indomani era domenica ed abbiamo approfittato del sole per una gita lungo il fiume Tanagro che attraversa boschi con una portata d'acqua notevole...


 
per poi pranzare al ristorante dove ci hanno servito una provola filante ripiena di funghi e bruschette con salsa di carciofi bianchi

 
per poi salutarci tutti e rientrare a casa!
Ed a casa ho provato a rifare la famosa zuppa di carciofi che nell'originale era arricchita anche con fave, fagiolini lunghi, piselli e patate mentre io ci ho messo fave, asparagi e patate.

Ingredienti:
una decina di cubetti di pancetta
mezza cipolla 
una generosa manciata di fave
un mazzetto di asparagi
2 carciofi bianchi
2 patate
olio EVO
sale

Procedimento:
Affettare la mezza cipolla, sgusciare le fave, ripulire i carciofi bianchi solo dalle foglie piu' esterne e tagliarli a spicchi, pelare e pulire le patate riducendole a cubetti, recuperare la parte piu' tenera dei gambi di asparagi oltre all'estremità.
Far soffriggere in un tegame l'olio ed aggingere le cipolle, i carciofi, le fave, gli asparagi e le patate. Aggiungere generosamente acqua ad un livello più alto rispetto al solo ricoprirle, aggiustare di sale e far stracuocere dopo bollitura per piu' di un'ora. 
Fai riposare un po' la zuppa e poi versarla nei piatti condita con un filo di olio EVO a crudo. 

Servita con del pane bruschettato diventa davvero un piatto unico.

 
Cominciano le belle giornate e l'anno vira al periodo ideale per gite fuori porta. Anche se il lavoro è davvero tanto e le ferie un miraggio, staccare il fine settimane rigenera davvero.