domenica 26 novembre 2017

Arista al latte con aromi, limone e prosciutto....un borgo....Sant'Agata dei Goti!





Arrivo in affanno, dietro mille cose da fare, ed il blog come al solito resta indietro. Ma la voglia di ritornare a raccontare è sempre tanta....ed allora eccomi qua.

In autunno inoltrato basta un ponte dei Santi per una pausa che diventa opportunità....una gita fuori porta verso il borgo antico beneventano di Sant'Agata dei Goti. Percorro per lavoro, almeno una volta la settimana, la via Telesina, attraversando terre che da entrambi i lati sono piene di ordinati filari di vigne che ormai virano ai caldi colori arancio-rosso dopo aver dato il proprio nettare sublime anche per quest'annata. Ma non mi ero mai inoltrata piu' avanti di Telese.
L'Italia e' piena di luoghi da visitare ovunque, e vedo che pur viaggiando in lungo e largo dentro e fuori la mia regione ancora ci sono, vicino casa, posti che non conosco.

Su un costone di roccia di tufo, a strapiombo da un lato e dall'altro, si affacciano i confini di questo paese. I primi che si accamparono qui furono i Romani. In seguito divenne feudo colonizzato prima dai Longobardi, poi dai Normanni ed ancora dagli Svevi e dagli Angioini.

Percorrendo le sue strade incorro nel castello ducale, nelle piccole piazze centrate da fontane e nei tanti palazzi nobiliari. Numerose le chiese tra le quali il duomo che conserva in una nicchia la patrona Sant'Agata, una martire siciliana alla quale furono strappati i seni, e per questo oggi invocata dalle donne che affrontano questo male. 
Mi piace sempre puntare la testa all'insu'...e poiche' qui e' pieno di camini sono attratta da comignoli di ferro battuto....
Alle porte del paese uno spettacolare acquedotto Carolino voluto da Vanvitelli nel 1765 per convogliare le acque copiose verso le fontane della bellissima Reggia di Caserta.






Passeggiamo per le viuzze ricoperte di quadroni di lucida pietra quasi marmorea, riviviamo ere lontane, entriamo in negozi di artigiani che lavorano la ceramica, il legno, ricami e merletti....
Entrare in una delle tante trattorie dove piatti a base di zucca, funghi e mele annurche coltivate in questa zona la fanno da padrona nei piatti e dolci del giorno.
La mela annurca diventa composta per accompagnare i formaggi, ripieno di torte casalinghe, ingrediente per liquori, mangiata cosi' nella sua semplicita'...piccola, croccante, dal sapore leggermente acidulo del limone.
In compagnia anche dei miei genitori giochiamo a fare i turisti, scattiamo foto, rallentiamo il passo dei giorni comuni.
Ritorniamo a casa sull'imbrunire del giorno con la sensazione di essere stati per qualche ora lontani ed in un'altro tempo che fu.

La domenica invece la passiamo a casa riunendoci attorno alla tavola con un piatto che dia il senso del clima piu' freddo che avanza.

Un'arista di maiale che decido di farcire con l'aiuto della retina che la contiene: prosciutto crudo, fettine di limone ed erbe aromatiche.

Ingredienti:
arista di maiale in retina
due fette di prosciutto crudo

fettine di mezzo limone
rosmarino
salvia
pepe nero
sale
olio Evo
mezzo bicchiere di latte
patate tagliate a fettine


Procedimento:
Sciacquare e tamponare l'arista. Farcire sotto la retina con il prosciutto crudo, le fettine di limone, la salvia, il rosmarino. Adagiare l'arista in una pirofila per forno unta con l'olio Evo. Aggiungere al fondo mezzo bicchiere di latte. Aggiungere le patate tagliate a fettine sottili.
Salare e spolverare con pepe nero.
Infornare in forno preriscaldato a 170 gradi ventilato per 30 minuti. Ricoprire con carta argentata ed ultimare la cottura per altri 20 minuti.
Tagliare in fette, ricoprire con fondo di cottura e servire!


E' una carne bianca, tenera, saporita dal prosciutto quasi sciolto e dalle spezie. Ideale per tavolate un po' piu' numerose, fare le porzioni risulta piu' semplice.
Le giornate si stanno accorciando sempre piu' ma ne prendiamo il buono del calore di casa!
E' un anno particolare e tante cose buone e meno prendono i miei pensieri....spero di entrare in sintonia con questo periodo dell'anno che tanto amo...e spero di riapprodare presto qui..nella mia piccola casa virtuale. Un abbraccio!!!


4 commenti:

  1. Grazie per il tuo reportage, Elena, non avevo mai nemmeno sentito parlare di quel paesino. L'Italia è senza eguali quanto a ricchezza di storia, cultura paesaggi e città d'arte. La mela annurca arriva anche quassù e magari starebbe bene pure cotta con l'arista.

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  2. Hai ragione! Sarebbe un bell'abbinamento!!!

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  3. Che posto magnifico!!! Sono rimasta incantata!
    Anche l'arista così preparata sembra speciale, ma ho un dubbio: la presenza del limone non rischia di far cagliare il latte?

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  4. In realtà il latte resta sul fondo ed il limone si disidrata in cottura. Un abbraccio Serena!!!

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