Che bella sensazione, in questo trascorso pomeriggio domenicale di sole, aver lasciato l’isola di Ischia in traghetto, con la sensazione di aver colonizzato un altro cantuccio di questa terra, un cantuccio meraviglioso che non avevo mai visitato sebbene mi appresti a compiere quaranta anni e ci si trovi a sole due ore da casa mia. ..il primo pensiero all’imbarco è stato che mi piacerebbe ritornarci e scoprire altri scorci che stavolta non siamo riusciti a vedere.
Lungo il viaggio siamo stati scortati dai gabbiani in volo che affiancavano il grande traghetto e, scivolando tra l’isola di Procida e la punta di Nisida e Pozzuoli, ci si lascia alle spalle questi borghi marinari e queste case dai colori incerti per la salsedine che li ha corrosi durante le tempeste invernali e che conferisce loro quel senso di vissuto che tanto mi è familiare nella mia amata Costiera Amalfitana.
Ogni stradina di Ischia parla di benessere: tanti centri termali, tanti prodotti per la cura del corpo, tanto buon gusto lungo i corsi dei diversi centri abitati dell’isola.
Noi siamo stati nella Baia di San Francesco, nel comune di Forio, grazie ad una buona offerta che siamo riusciti a scovare in un albergo che ci ha sorpresi per la sua caratteristica semi-orientale.
Ottima cucina ischitana/napoletana, una piscina termale coperta non eccessivamente calda che ha permesso anche alle bimbe di divertirsi un pò...
Generalmente di un posto si ama visitare i posti più rinomati e celebri, io invece amo perdermi per stradine sconosciute, amo mescolarmi tra gli indigeni del posto, amo capire questa gente cosa si tramanda di veramente proprio...ho mangiato la caprese classica, quella bianca al limone, la cioccolata all’arancia... mescolano la rucola selvatica in ogni piatto e ne fanno anche un particolare liquore, il rucolino... Non amo fotografare i paesaggi da cartolina ma i negozietti, le trattorie, i pescatori...
Abbiamo visto il Castello Aragonese...
abbiamo visitato gli splendidi “Giardini della Mortella”....
Sebbene ci fosse una mobilitazione dei mezzi pubblici ed il tempo venerdi pomeriggio e sabato mattina non ci sia stato particolarmente amico,tutto ha caratterizzito questo ponte primaverile in un lasso di tempo che rimarra’ nell’album di ricordi della nostra famiglia.
E dal momento che per il ponte abbiamo messo fuori costumi, asciugamani e cuffie, insomma tutto il kit estivo, vi lascio una ricetta di mare, semplice e conosciuta, un cocktail di gamberetti che in questo periodo ci regaliamo spesso il sabato sera in attesa dell’estate....
Ingredienti per 2 coppette:
500 gr. di gamberetti medi congelati
70 gr. di olive nere di gaeta
un limone
70 gr. circa di maionese
70 gr. circa di ketchup
semi di cumino
sale q.b.
2 foglie d’insalata verde per guarnire
Procedimento:
Mettere un pentolino con acqua sul fuoco, calare i gamberetti congelati, una manciata di sale e fettine di limone aspettando che cuocino...poco più di 10 minuti dalla bollitura (dipende dalla grandezza), l’importante e che restino compatti e sodi.
A parte preparare la salsa rosa con maionese e ketchup mescolati. Porci dentro i gamberetti raffreddati ed i semi di cumino. Trasferirli in coppette, ricoperte sul fondo dalla foglia di insalata, a cui unire qualche oliva di gaeta e qualche fettina di limone.
Servire.