martedì 31 dicembre 2013

Muffin con uvetta e rum....auguriamoci un Buon 2014!!!

Metto sul fuoco la macchinetta del caffè....non fumo più da anni altrimenti avrei dato anche un tiro ad una sigaretta....e mentre aspetto che la moka gorgogliando butti fuori il suo liquido scuro accompagnato da una nuvoletta profumata, mi prendo tempo per dare un giusto momento di solennità riverente a questo anno 2013 che si sta per chiudere fra pochissime ore....
Quest’anno ho compiuto i miei quarant’anni e mi sento bene, non ho rimpianti e soprattutto mi riconosco...sono sempre io, non sono cambiata, sono sempre accesa, con la mente a ricercare continui stimoli, continui progetti, continui sogni...non mi sento arrivata in nulla ma in cammino si, lungo un percorso che mi piace ma che ha bisogno di smussature, di attenzione al vento che gira, cercando di virare se necessario.
Le persone che mi circondano sono la parte più importante di questo cammino, amo circondarmene ma non forzo mai la mano, cerco di rispettare i tempi di ognuno, sto bene con me stessa ma reputo lo scambio con la varietà del pensiero altrui fondamentale per la mia crescita personale.
Queste vacanze di Natale che ormai sono a metà hanno rispecchiato il mio modo di vivere...tante persone con le quali condividere momenti...una cena fredda con le mamme delle amichette di scuola, un brindisi a scuola di danza con le bimbe che hanno ballato canti natalizi,
un cinema per vedere la nuova storia che parla dell’amore tra sorelle della Walt Disney, una giornata con amici all’aperto tra mari e monti in un casale del Cilento davanti ad un camino a cuocere salsicce mentre fuori l’autunno cede il passo all’inverno,
una serata con i parenti per una pizza e frittura napoletana, una passeggiata con i colleghi di Napoli per mostrare le strade di Salerno a vedere le luminarie,
una visita a sorpresa ai genitori di una mia amica che non vedevo da tempo per fare due chiacchiere e sapere come stavano...tanti alberi di Natale in ogni casa dallo stile diverso e personale, tanto calore in ognuna per la voglia di condividere....per il piacere di stare insieme...
Un brindisi al nuovo 2014, un brindisi virtuale con tutti voi che passate sullo schermo dall’altra parte, con questi piccoli muffin glassati che ho il piacere di offrirvi per augurarvi la forza e la gioia di affrontare un nuovo anno con lo spirito giusto!
Ingredienti:
300gr. farina 00
200 gr. zucchero semolato
250 gr. burro ammorbidito
2 uova
150 gr. cioccolato fondente
30 gr. di cacao amaro
50 gr. uvetta
50 ml rum
250 ml. di latte
1 cucchiaino di lievito in polvere
Per la glassatura:
200 gr. zucchero a velo
3 cucchiai acqua calda
Qualche goccia di arancia spremuta
Confettini argentati
Procedimento:
Accendere il forno a 150°C ventilato. Ammollare l’uvetta nel rum per 10 minuti. Scaldare il latte. Sciogliere la cioccolata a bagnomaria. Lavorare il burro morbido in una ciotola con lo zucchero semolato. Aggiungere le uova ed amalgamare. Aggiungere la cioccolata sciolta e girare. Incorporare la farina setacciata aiutandosi ad amalgamare il tutto con il latte riscaldato. Aggiungere il cacao ed il lievito. Infine l’uvetta ed il rum. Riempire i pirottino e cuocere a 150°C ventilato per 35 minuti. Sfornare e mentre si raffreddano preparare la glassa con lo zucchero a velo, l’acqua calda ed il succo d’arancia. Versare con un cucchiaino sui muffin e terminare con i confettini.
Sono dolcetti dal cuore morbido ed il sapore dell’uvetta e del rum si sentono ad agni morso. Sono ottimi accompagnati ad uno spumante con mille bollicine... ....per fare un brindisi insieme!!!! Ora corro perchè sono indietro per il cenone...baciiiii!!!!

martedì 24 dicembre 2013

Plumcake con fichi, mele e noci.....Buon Natale di cuore!!!

E’ tutto pronto...dopo due giorni di full immersion ai fornelli possiamo cominciare...manca poco alla cena per la vigilia di Natale.... Ora a guardarmi mi sento un pò Cenerentola...lo smalto saltato, gli indumenti che sanno di cucinato, gli stivali imbiancati di farina...ma sono felice....perchè sebbene abbia guardato con trepidazione l’orologio temendo di non riuscirci, porterò in tavola tutto quanto mi ero riproposta...
La casa profuma non solo di arancia e cannella, ma anche di miele, fior d’arancio, e mandorle....intorno ci sono cesti che strabordano di frutta secca, ananas e meloni verdi...la tavola tra poco sarà imbandita e pian piano che riscalderò le vivande verrà fuori il profumo della zuppa di pesce e più di un totano farcito ciascuno in modo diverso. La cucina non poteva contenere tutto ed i miei hanno pensato agli antipasti ed alle verdure.
Gli addobbi sono tutti al loro posto sperando che la gioia ed il calore che essi vogliono trasferire passi...

Le bimbe hanno messo su le canzoni natalizie ed hanno acceso qualche stellina luccicante davanti al Bambino Gesù.
E’ una serata calda, non c’è neve qui, ma questo ci permetterà di salire per mezzanotte su in chiesa...seguendo il suono delle Campane in festa...forse al ritorno saremo con le bambine in braccio perchè addormentate..ma meglio così...perchè Babbo Natale dovrà fare il suo lavoro, (ovviamente dopo aver mangiato i biscotti che le bimbe hanno intagliato per lui stamattina, dopo aver bevuto il bicchierone di latte ed aver preso le carote da dare alle sue renne) lascerà qualche dono e volerà via per altri tetti......
Non volevo mancare a questo appuntamento...ma non potevo postare ricette di dolci della tradizione che già ho messo l’anno scorso...e così vi lascio un plumcake dai toni del Natale per le colazioni dei giorni che seguiranno.....
Ingredienti:
250 gr. farina 00
150 gr. zucchero
150 gr. burro
4 uova
100 gr. fichi secchi rinvenuti in una tazzina di “Passito di Pantelleria”
80 gr. noci sgusciati e fatti a pezzetti
2 mele a tocchetti
½ limone spremuto
Buccia di limone grattuggiata
1 bustina di lievito per dolci
Per guarnire:
100gr zucchero a velo
2 cucchiai di acqua calda
½ limone spremuto
Procedimento:
Tritare i fichi secchi e metterli nel “Passito” per 10 minuti. Preriscaldare il forno a 170° C ventilato. Ammorbidire il burro ed unirlo allo zucchero. Aggiungere i tuorli e poi amalgamare tutti gli ingredienti restanti incluso il passito usato per i fichi. Montare a neve gli albumi ed aggiungerli lentamente all’impasto. Imburrare lo stampo da plum cake e versare il composto. Infornare a 170°C ventilato per 50 minuti. Ovviamente fare la prova stecchino per la cotture. Se non fosse ancora asciutto proseguire mettendo una carta argentata sul plumcake.
Mescolare a parte lo zucchero a velo con il succo di mezzo limone e due cucchiai di acqua calda. Versare sul plumcake raffreddato. Guarnire con le noci.
Questo dolce ha proprio i profumi di Natale e le mele con i fichi danno cosposità ad ogni morso. Anche il Passito ha dato non solo un profumo inebriante in cottUra ma anche una NOTA dolce ma non stucchevole. La glassa l'arricchisce un pò...
Ora vado a rifarmi almeno lo smalto...i parenti stanno quasi per arrivare....la festa comincia...
Un sereno Natale a tutti, un Natale che possa voler dire stare accanto ai propri cari anche quest’anno, una candela da accendere ovunque vi troviate, una fiammella da poter guardare piena di calore...lo stesso che vi auguro di sentire dentro ciascun vostro cuore....
Auguri, AUGURI DI BUON NATALE!!

domenica 15 dicembre 2013

Pesce San Pietro con patate, olive e farcito di scarola....prendo un giorno di pausa...

Anche se con molta lentezza riesco a far capolino nel mio blog...ammiro frastornata i post che vengono pubblicati, il pullulare di idee e manicaretti per dare spunto a regali e ricette per le feste...interi programmi culinari per tutta la durata dell’Avvento....ed io che faccio??..Mi fermo, non riesco a stare al passo, mi inibisco in cucina dinanzi a tante meraviglie e mi becco anche un virus influenzale che mi toglie tutte le forze...
Più vorrei stare calma e godermi l’atmosfera e più sento un’agitazione dentro, sbotto all’inverosimile con il mio compagno per come organizzare le feste ed anche per altro... e rischio di mandare all’aria anche il nostro rapporto...divento intollerante verso i colleghi che chiedono sempre di più come se tutto fosse scontato da chi sta sempre al passo...
Mi manca il respiro...prendo un giorno di ferie...mio padre mi chiede di andare in Costiera per sovrintendere i lavori in corso nella casa che si è deciso di condonare...clicco pausa dentro di me...
Un salto alla pescheria del luogo C.I.T.A. (Centro Ittico Costiera Amalfitana) che rifornisce tutti i migliori ristoranti di Amalfi...una pescheria che è il nostro riferimento per le scorribbande pescherecce estive....compro totani rossi dei nostri mari ed una zuppa di pesce che congelerò per la Vigilia di Natale..mi faccio preparare un sacchettino di alici per una frittura lampo di ritorno a casa per cena...
Salgo verso via Sopramare di Amalfi e guardo casa di fronte per vedere se il terrazzo e le arcate sono terminate...faccio una foto e nel riguardarla non posso non soffermarmi a vedere la Costa che si spalma in lontananza...perchè questo scenario che è lo stesso da quando sono nata mi lascia sempre senza parole? Perchè questo posto riesce sempre a stregarmi ed a catapultarmi in un’infanzia di ricordi, di sere davanti al braciere dei nonni profumato di agrumi presi sugli alberi sottostanti il viale di casa?
Giro per le stanze tutte impolverate, esco in terrazzo e guardo il mare...resto lì a lungo come ipnotizzata...io non sono mai stata per il guardarmi indietro ma stavolta vorrei proprio che quei tempi ritornassero....
Stavolta vi lascio questa ricetta fatta con un pesce che è molto presente nel nostro Mediterraneo...il Pesce San Pietro ha una carne bianchissima ma essendo schiacciato e con una grande testa sembra quasi un pesce Rombo e come quest’ultimo si presta bene ad essere accompagnato da patate ed olive che con il condimento rilasciato donano sapore al boccone. Una mia amica che abita sul versante opposto di Amalfi, in Costiera Cilentana, mi ha suggerito di dare alla ricetta un tocco delle sue parti...la farcitura di scarole.
Ingredienti:
1 pesce San Pietro
2 ciuffetti di scarola riccia
3 patate
200 gr. di olive nere
Olio EVO
Sale
Pepe
Procedimento:
Scaldare il forno a 180°C. Appassire in un tegame la scarola riccia lavata con poco olio EVO e salare. Pulire il pesce dalle interiora e lavarlo. Poggiarlo su una teglia rivestita di carta forno. Farcire il pesce con la scarola. Sbucciare le patate e farle a fettine tonde dello spessore di 1 cm. Adagiarle intorno al pesce con le olive nere. Salare, pepare e passare un filo olio su tutto. Infornare per circa un’ora. Toglierlo dal forno, deliscare il pesce da adagiare nei piatti con un ciuffetto della scarola del ripieno, patate e olive.
Devo dire che dal forno in cottura si è sprigionato un incantevole odore...ed in tavola è stato carino mostrare anche il ripieno...che poi con il sapore del pesce si è dimostrato vincente...
Spero possa essere un'idea buona...Un bacio...

sabato 7 dicembre 2013

Spezzatino con piselli e funghi porcini....è tempo di Natale!

E’ più di una settimana che mi guardo intorno alla ricerca di un senso a questo Natale che arriva...penso alla stella cometa Ison che giorni fa ci ha sfiorati e si è avviata verso il sole con la sua coda di ghiaccio disgregandosi. La sua coda è stata studiata a lungo dagli scienziati che l’hanno rilevata piena di acqua e molecole organiche, una cometa che potrebbe spiegare come siamo nati, come su questo pianeta in partenza anidro e senza vita si sarebbero potute schiantare più comete permettendo che tutto cominciasse....una scoperta dei nostri tempi..... ma poi mi chiedo chissà se sia pura coincidenza che già si associasse la nascità di Gesù proprio alla cometa bellissima di Halley che periodicamente si avvicina alla terra e che sembra avesse guidato i Re Magi alla grotta.... Un mistero tra leggende, teorie e verità ricche di fascino!!!
Mentre son qui trafelata a scrivere ed ormai in casa tutti dormono ripenso ai gridolini delle bimbe giù dai miei stasera...stavano allestendo il presepe e si stavano divertendo un mondo...correvano per le scale su e giù dicendomi quale pezzo il nonno avesse aggiunto , quale pastore fosse sbucato fuori dalla scatola, quanto sarebbe stata lunga quest’anno la discesa della cascata e fiumiciattolo annesso, quanto fosse luminosa la cometa poggiata sulla grotta. Stanno crescendo a vista d’occhio e questa è davvero la loro festa, la festa di occhi che ancora non vedono come il mondo non sia proprio tutta una favola colorata di bianco, rosso e oro....
Approfitto della loro capacità di meravigliarsi e di vedere tutto sotto un aspetto fiabesco perchè si trasforma nell’occasione per noi grandi di rivivere i nostri Natali passati, le nostre serate a guardare presepi allestiti... Ed allora lo sforzo di rendere anche quest’anno il loro Natale magico diventa un' opportunità da non perdere....questo Natale diventerà per loro un dolce ricordo di domani....
Con la vigilia dell’Immacolata domani mattina si parte con le tradizioni...per noi in famiglia domani sera un cenone ci aspetta...tra le mille corse della settimana ho fatto la spesa, stilato il menù e fatto gli inviti...passerò la giornata a fare servizi ed a cucinare... se molti in questo periodo di crisi restano sbalorditi al mio racconto del cenone in allestimento, io non demordo, voglio essere anacronistica, voglio continuare a perpetuare una festa che per me era importante...
Ho fatto gli auguri oggi a chiunque abbia salutato per il fine settimana e poco importa se a stento mi abbiano ricambiata pensando che fossi un pò matta...
Domani cucinerò pesce ma volevo lasciarvi questa ricetta dello spezzatino che ho provato domenica scorsa. Mi sono divertita ad usare la pentola a pressione per avere pezzetti di carne morbidissima...infatti il muscolo di manzo è un pezzo di carne molto innervato e questo tipo di cottura non riduce solo notevolmente i tempi ma riesce anche a rendere la carne simile ad uno scioglievole bocconcino. L'ho cotta con del vino bianco e poco brodo vegetale.Poi l’ho resa aromatico con bacche di coriandolo e ginepro. Ho profumato di bosco lo spezzatino con dei funghi per non lasciare solo il sapore scontato dei piselli. Ho approfittato di patate e carote cotte nel brodo per completare il piatto.
Vi lascio la ricetta...
Ingredienti:
600 gr. di muscolo di manzo a pezzetti
270 gr. di piselli cotti
½ cipolla dorata
Una manciata di bacche di coriandolo
Una manciata di bacche di ginepro
1 tazzina di vino bianco
2 mestoli di brodo vegetale (con patate, carote e cipolle)
2 manciate di funghi porcini essiccati fatti rinvenire in acqua per almeno dieci minuti
2 cucchiai di Olio EVO
Sale q.b.
Procedimento:
Versare sul fondo della pentola a pressione l’olio EVO e la mezza cipolla a fettine. Fare rosolare a fuoco basso la carne di manzo per pochi minuti. Aggiungere il vino ed il brodo, i funghi reidratati e le bacche di coriandolo e ginepro leggermente pestate. Salare.Chiudere la pentola a pressione e far cuocere a fuoco alto fino al fischio. Abbassere il fuoco a media temperatura e lasciare cuocere 10 minuti. Chiudere il fuoco e quando la valvola si è abbassata aprire la pentola a pressione ed aggiungere i funghi. Mescolare il tutto e chiudere la pentola a pressione cuocendo altri 5 minuti dopo il fischio. Lasciare la pentola chiusa finchè non è il momento di servire perchè gli aromi èpossano amalgasmarsi tra loro. Al momento di impiattare riscaldare se necessario la carne e servire accompagnara a carote e patate cotte nel brodo e ricoperte con un filo di olio evo a crudo.
Vado a dormire perchè domani mi aspetta una giornata felicemente impegnativa.
Buona festa dell’Immacolata a tutti e buona decorazione Natalizia delle vostre dolci case!!!!!!

martedì 26 novembre 2013

Cantuccini ai mirtilli rossi e cioccolata bianca.....è scesa giù la neve!!!

Stamattina mi ha colta di sorpresa, come ogni anno, la prima nevicata...scende come piccoli fiocchi ma poi, accompagnata dal vento, diventa una vera tormenta. Ho lasciato una mattinata gelida in città ma non avrei mai immaginato che così repentinamente, in una sola nottata, nelle zone interne fosse caduta tanta neve.... che spettacolo il paesaggio tutto imbiancato...
Lo cerchi nelle prime foto della rete, nelle riviste del Natale, nelle foto fatte in passato...ma quando ti trovi di fronte ai tetti imbiancati, agli abeti dai rami ricurvi per il peso, ai paesini ricoperti sulla punta delle colline, resti a bocca aperta come una bambina sorpresa ...fuori fa freddo ma dentro ti si scalda il cuore...pensi che le feste tra un pò arriveranno!
Già sabato avevo fatto le prove generali per i biscotti da confezionare quest’anno...avevo una scatola di latta conservata apposta per farne la prova “conservazione”....
Poi mi son soffermata a guardarla...questa è ,diciamo, “moderna” ma le scatole di latta che abbiamo nella casa in Costiera sono un vero pezzo d’antiquariato, con la marca di biscotti ormai non più in commercio ma scritta con quel tratto curvilineo e ricercato stile “Carosello”.
Sono piene di foto in bianco e nero conservate dai miei nonni. Ogni tanto c’è sempre il momento in cui mia mamma le tira fuori per riguardarle...
Le foto di un tempo hanno un certo fascino...vedo anche che nelle riviste shabby sono diventate un elemento predominante per dare all’ambiente un’atmosfera preziosa...fare una foto negli anni ’30 doveva essere un momento importante...mia nonna aveva il cappello a tesa larga, i ricci boccolosi, un trucco d’ attrice...sopracciglia passate con la matita, le ciglia piene di mascare ed un rossetto impeccabile...belle davvero!!
Ebbene, rinvenuta dai miei pensieri ho cominciato a cercare nei libri la ricetta dei cantuccini...ne ho trovate tante, chi propone la stessa quantità di zucchero e farina, chi il doppio dello zucchero, chi la dose inversa. Anche la quantità delle uova è molto relativa. Mi sono lasciata convincere da un equilibrio diverso dei due ingredienti propendendo per maggiore quantità di farina, ho aggiunto più uova ed anche un pizzico di lievito per dolci. Ma l’interno doveva essere festoso, qualcosa di adatto al momento!!!
Ho optato per mirtilli rossi e cioccolata bianca.
Mi sono fatta guidare dai tempi di cottura nel vedere il giusto colore dei biscotti ed ho annotato tutto per farne qualcosa di riproducibile.
Ingredienti:
300 gr. farina 00
180 gr. di zucchero
2 uova intere
1 tuorlo d’uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci
100 gr. di mirtilli rossi essiccati
50 gr. di cioccolata bianca
Procedimento:
Accendere il forno a 155°C ventilato (165°C normale). Mettere in acqua tiepida i mirtilli per 10 minuti.Setacciare la farina ed il lievito insieme in una ciotola.Aggiungere al centro le uova e lo zucchero. Impastare finchè il tutto non sia omogeneo. Aprire il panetto al centro e metterci la cioccolata tritata ed i mirtilli sgocciolati e passati su un foglio assorbente. Mescolare il tutto e dividere l’impasto in tre parti. Formare tre filoncini alti circa 5cm da mettere distanziati su una teglia rivestita di carta forno. Schiacciare leggermente i filoncini.
Mettere in forno a 155°C ventilato per 20 minuti (finchè non siano dorati). Togliere la teglia dal forno, aspettare 5 minuti e poi tagliare i cantuccini. Rimetterli in forno altri 10 minuti. Sfornare, aspettare che si rafferddano e riporre in una scatola di latta.
Un buon risultato anche se la prova scatola di latta non è andata oltre la domenica sera. Sono biscotti friabili, non duri nè morbidi. La prova inzuppo con il vinsanto ha retto l’aspettativa. Il mirtillo rosso si è distinto per caratterizzarlo. Il cioccolato bianco ha conferito il giusto quantitativo di dolce per lo zucchero mancante.
Ora mi toccherà riprepararli qualche giorno prima del Natale.
Magari con un packaging d’effetto....usando come chiudi-pacco dei fiocchi di neve all’uncinetto facili da fare...tanto per coordinarci con la neve che a frotte scende giù!
Un fioccoso baci a tutti voi!!

martedì 19 novembre 2013

Pizzaiola all’origano.....ricordi d’infanzia!!

Avevo quasi sei anni quando, dopo aver rotto all’ennesima potenza i miei genitori, è arrivato mio fratello!!
Volevo un fratellino, maschio per intenderci, e pregavo perchè il Signore nel distribuire bimbi alla cicogna non si sbagliasse...si lo ammetto, avevo le idee un pò confuse sulla provenienza dei bimbi.
Quando mia mamma corse in ospedale con le doglie solo papà potè accompagnarla, a me toccò stare con nonna e zia. Era notte, loro pensavano che io dormissi, ma quando arrivò mio padre e si chiusero tutti e tre nella cucina a parlare io ero nascosta nel lungo corridoio dietro la porta....sentii che era nato Gaetano...la consegna era stata esatta...andai a letto saltellando, felice di essere stata accontentata...e poi finalmente finivo di essere figlia unica...
Mio fratello è stato sempre un tipo cagionevole da piccolo, soffriva di asma e trenta anni fa questa, come tante malattie, non era gestita come oggi...
Con mia madre c’erano lunghe degenze in ospedale, anche di settimane, ed io ritornavo a stare con nonna e zia....Loro mi avevano cresciuta, sapevano i miei gusti, ma certo la cucina una volta non era molto variegata e si finiva per avere l’equazione: “A tal ricorrenza equivale tale menu’”...e se c’era quindi il menù del sabato, della domenica, del Natale e di tutte le altre feste comandate senza sgarrare di una virgola, c’era anche il menù della cena di ritorno dai pomeriggi passati in ospedale...”A Elena piace la pizzaiola ed anche stasera gliel’abbiamo preparata”...
Avrei dovuto stancarmi di questo piatto ma in realtà i bimbi si sa, sono ripetitivi nei gusti ed anche un pò pigri nell’assaporare cose nuove...e così quella mi sembrava solo una coccola da parte loro.
Oggi le mie bimbe se hanno voglia di carne mi chiedono la pizzaiola con l’origano perchè amano inzupparci il pane fresco alla fine.
E così domenica mattina ho deciso di prepararla...e quando mi metto ai fornelli il nostro cagnolino, Lulù, che dorme giù dai miei ma viene a giocare su appena può, si è fatta una corsa per le scale appena ha sentito l’odorino di cucinato ed ha svegliato anche le bimbe che alle dieci ancora dormivano...
Eccole sul divano che cercano di fare le serie ma poi scoppiano in una fragorosa risata perchè Lulù non sta ferma un attimo..
La pizzaiola è una ricetta semplice ma rende la carne sugosa, saporita. E’ d’obbligo concludere il tutto con una generosa manciata di origano perchè conferisce al piatto il sapore caratteristico.
Ingredienti:
2 fettine di carne grandi per la pizzaiola
1 barattolo di pelati da 400gr.
1 cipolla media
2 cucchiai di olio EVO
Sale q.b
Origano
Procedimento:
In una padella antiaderente far soffriggere a fiamma bassa due cucchiai di olio EVO con una cipolla media tagliata a fettine, aspettando che questa diventi trasparente. Unire i pelati passati al mixer ed aggiustare di sale.
Dopo cinque minuti aggiungere le fettine di carne ed aspettare che si cuociano prima su un lato e poi sull’altro.A cottura ultimata cospargere il tutto con origano. Spegnere e servire calda. La si può anche riscaldare in un secondo momento prima di servire.
Il rapporto tra fratelli quando si cresce non è come quando si vive bambini sotto lo stesso tetto...la vita mette di fronte a mille problemi e tutto viene messo a dura prova...a volte è anche difficile comprendersi e aiutarsi....ma io ho un affetto viscerale per mio fratello e vorrei che anche le mie bimbe un domani ricorderanno questi preziosi anni vissuti assieme...
Baci amici e amiche e buona settimana....

mercoledì 13 novembre 2013

Ciambellone con uvetta....compio il mio primo blog-compleanno!!!

Finalmente oggi fa freddo...stamani ad Avellino la pioggerellina sembrava nevischio e mi sono intenerita con me stessa quando la mano ha fatto cenno a chiudere meglio il bottone del trench cercando calore in indumenti che ancora son leggeri se la temperatura cala così... E son felice perchè è questo il clima che l’atmosfera dell’Avvento richiede ed io son pronta a tuffarmici dentro!
Torno a casa e mi affaccio in salotto...ieri sera ho ridipinto di bianco panna il portabottiglie di vino che era in origine di un marrone scuro orrendo per i miei gusti...ora la pittura si è asciugata e finalmente rimetto a posto il vino e ci poggio su un portacandele con cuoricino e fiocchetto annesso...”Si, adesso sei decisamente più nelle mie corde!!”.
Faccio il conto e credo che il 13 novembre sia per me una bella data...l’anno scorso ho scritto il mio primo post...oggi è il mio primo blog-compleanno!!
Un anno a scandire il tempo in modo diverso, post dopo post, ricetta dopo ricetta, stagione dopo stagione. Sorpresa per le persone che si sono affacciate passando di qui, conoscenze nuove che mi hanno arricchito permettendomi di condivedere pensieri, conoscenza di come altri interpretano la cucina, il cibo, la vita.
Nessuna mia o vostra ricetta o foto è scontata...una cascata di emozioni e stati d’animo trapelano tra gli ingredienti scelti, le foto fatte e la ricerca delle parole.
Nei blog di chi ho consciuto in questo periodo generalmente non ci si muove per grossi tornaconti personali e chi ne trova ha però scoperto anche uno stile di vita pulito, trasparente, impagabile...
Io mi son guardata dentro molto spesso quest’anno ed ho guardato anche fuori di me con occhi diversi e più attenti di un tempo passato...gli occhi di chi diventa consapevole che quanto si stia vivendo può restare tangibile nei ricordi e tra le righe scritte... la possibilità che lo si possa condividere insieme agli altri.....la possibilità di dare ad ogni cosa "un valore"... come quando,per similitudine,un ingrediente assume quel sapore particolare se si aggiunge un'aroma o la spezia più adatta.
Mi sono ritrovata a preparare questa ciambella sulla falsa riga di una ricetta già postata ad aprile, ma che assomiglia più ad un panettone, cambiando qualche ingrediente e mettendoci anzichè cioccolata dell’ uvetta..anche se panettone non è.....è un dolce dalla consistenza burrosa ideale per accompagnare del tea, o magari....
....da assaporare con questa tisana che il mio compagno mi ha portato ieri di ritorno dalla manifestazione “Wine Festival” di Merano....sembra la tisana degli gnomi che con tanta pazienza hanno raccolto menta piperita, melissa, fiori di sambuco, foglie di lamponi, fiordaliso,malva, salvia, piantaggine e camomilla........ed hanno messo il tutto ad essiccare.....ha un’odore inebriante..... dopo averne lasciato una manciata per un’ora in infusione puoi berla anche senza zucchero!!!
Ingredienti: 220 gr. farina 00
100 gr. farina di riso
40 gr. farina di semola
3 uova
200gr. zucchero
125 ml yogurt
75 gr. burro
1 bustina di lievito per dolci
Scorza grattugiata di un’arancia
70 gr. di uvetta
Procedimento: Scaldare il forno a 170° ventilato. Ammollare l’uvetta in acqua tiepida per 10 minuti e poi scolarli e passarli in un pò di farina. Sbatti i tuorli d’uovo con lo zucchero finchè si sia sciolto e poi aggiungere lo yogurt, il burro a temperatura ambiente, le farine, il lievito e la buccia dell’arancia grattugiata. Versare in uno stasmpo imburrato ed infarinato e cuocere a 170° per circa 40 minuti. Prova stecchino per la cottura.
Cospargere di zucchero a velo.
Sperando che questo anno insieme al “Cestino di Enela” vi sia piaciuto...mi auguro di fare ancora un bel percorso insieme.
Buon proseguio di settimana a tutti voi!!!

lunedì 4 novembre 2013

Pizza con caciottina, olive nere e cipolle........un tramonto d’autunno e nuovi equilibri da ricercare....

Mi crogiolo tra le stanze della mia casa che come tutte le case rispecchia la parte più intima di me stessa....piena di tappeti e cuscini, piantine in vasi di ceramiche colorate disseminate qua e la, pizzi e merletti no ma centrini e tendine ad uncinetto si e tanti, colori caldi ed in tono alle diverse stagioni che cambiano come cambiano i ninnoli presenti ovunque....
Entra e ti sentirai di casa, avvolta in un piccolo spazio che con tanta semplicità ti accoglie e ti coccola........
Poi questa coccola rischia di diventare una comoda tana per le giornate autunnali che si accorciano man mano...e si prepara in modo lento per accogliere le prossime feste di Natale........
Ma se dopo una settimana fuori per il mondo sradicarmi da qui la domenica diventa un’ impresa (solo martedì mi son fatta Napoli-Catania andata e ritorno in giornata), devo invece ringraziare il carattere decisamente diverso del mio compagno che ama stare all’aria aperta, in giro ovunque, sempre alla scoperta o riscoperta di luoghi diversi...e riesce a coinvolgermi in viaggi che da sola pigramente non avrei mai affrontato........
E così domenica scorsa, con sacco in spalla pieno di panini farciti e tenuta decisamente sportiva, siamo andati sul versante estremo della Penisola Sorrentina, a Massa Lubrense, un posto meno turistico e conosciuto che affaccia proprio di fronte all’isola di Capri vedendo sull'altro lato il Vesuvio in lontananza, e complice la necessità della sorella di fotografare una chiesa per la sua tesi di laurea, abbiamo scoperto la frazione dell’Annunziata che definirlo un carinissimo borgo marinaro diventa riduttivo.
Mentre passeggiavamo lungo il molo dove erano attraccati gozzi colorati, in lontananza si intravedevano lungo gli scogli delle sculture particolari fatte di pietre messe in equilibrio....siamo restati tutti a bocca aperta, la meraviglia non era solo dei bambini..........
...e' una manifestazione internazionale di artisti che usano una tecnica detta Stone Balancing legati alla filosofia del”C’è l’equilibrio in ogni cosa”, creano tutto ciò trovando a loro dire anche un gran equilibrio interiore.........
Dopo l'intera giornata a girovagare per quei posti è sopraggiunto uno dei più bei tramonti che ricordi..Posso dire che se fossi rimasta chiusa in casa mi sarei persa una giornata così divertente ed anche così naturalisticamente bella.
Ed a pensarci e ripensarci questa tecnica credo faccia parte anche di chi passa il proprio tempo in cucina e sperimanta connubi di sapori ed odori che assieme danno vita a qualcosa di nuovo, buono, interessante ed....in equilibrio........
E dato che nella mia tradizione del sabato faccio in casa la pizza, anche questa è fatta da equilibri continui....ormai cambio la sofficità e la croccantezza con la quantità di acqua che ci metto nell’impasto e con l’aggiunta o meno di olio.....poi cambio i lieviti (di birra o lievito madre essiccato)...ed infine gli ingredienti che ho a disposizione....insomma è sempre diversa!!!
Ingredienti per 2 pizze: 500 gr. farina 00
1 cucchiaino raso di sale
1 cucchiaio raso di zucchero
1 bustina di lievito di birra disidratato
Acqua q.b
1 barattolo di pomodori pelati
1 scamorzina bianca fatta a tocchetti
1 cipolla ramata
Olive nere
Origano
Olio Evo
Procedimento: Mescolare la farina con lo zucchero, il sale, il lievito disidratato. Aggiungere l’acqua (io circa 400ml) girando con un cucchiaio finchè limpasto è appiccicoso.
Mettere in un luogo caldo a crescere per circa 4 ore.
Ungere due teglie per pizza tonda con olio Evo e con le mani unte dello stesso olio stendervi dentro l’impasto. Passare i pelati al mixer ed aggiungere un pò di sale. Stendere il sugo sulle pizze, poi distribuire la scamorzina a tocchetti, la cipolla a fettine e le olive. Ancora un filo di olio EVO.
Cuocere circa 15 minuti a 250°C in forno preriscaldato.
Servire ancora calda.
Stavolta ho cercato il mio equilibrio con un impasto fatto di farina ed un pò di acqua in più del solito (un impasto più morbido ed appiccicoso), lievito di birra e sopra pomodoro, una scioglievole scamorzina bianca che ha avvolto la dolce cipolla ed ha visto tuffata al suo interno un’olivetta nera dal sapore niente male...
Il profumo era invitante, al morso l’equilibrio dei sapori ve lo consiglio.....
Ed ora auguro una buona ricerca di nuovi equilibri anche a voi!!

sabato 26 ottobre 2013

Torta di carote e mandorle glassata al cioccolato.........ho dimenticato il sacco fuori la porta!!!

Stasera finalmente trovo un attimo di tempo per fermarmi senza farmi prendere dalla tentazione di scivolare sotto le coperte....mi sento stanca nel fisico e nella mente e mi ritrovo con il fiato corto a correre da una parte all’altra senza avere abbastanza tempo, con un’agenda che era già piena e che continua ad infittirsi di cose da fare....ed a poco servono i diversi post-it multicolore e multiforma per rendere gli appuntamenti più appetibili....ho sempre paura di non farcela ed anche se poi riesco a fare tutto il conto è non esserne mai troppo soddisfatta, di non essermi goduta niente..

Ed allora cominciano a girarmi nella testa le parole del mio primo responsabile circa 13 anni fa, quando presa da mille e più problemi mi fece fare un esercizio...:”Quando sei al lavoro dimentica tutto il resto, lascia il sacco dei problemi fuori la porta, entra dentro e nelle cose che fai mettici entusiasmo...poi fai lo stesso in casa o con il tuo mondo privato...lascia fuori il sacco dei problemi del lavoro e nelle cose che fai o che vivi mettici entusiasmo....”.
Dopo giorni di allenamento...(sono una che se si mette in testa che una cosa può funzionare poi ci prova).....le cose funzionarono meglio....separando gli emisferi lavoro-affetti e mettendo un entusiasmo diverso in ogni cosa che facevo tutto sembrava più leggero, interessante e meno appesantito dalla parte restante della mia vita.....
Un giorno lui mi chiese:”Oggi il tuo sacco di problemi fuori la porta?” “Ops”- risposi- “...cavolo devo tornare indietro??? Me lo sono dimenticato lì”.
Poi ci si fa prendere dal tram tram quotidiano ed alcune cose si dimenticano.....ebbene è da qualche giorno che ho ripreso ad allenarmi a fare così...stavo piombando in una seria crisi e soprattutto non mi stava più piacendo nulla....
E così con occhi diversi guardo all’arancione della stagione che diventa il colore dominante, ai cibi, agli arredamenti, alle vetrine....tutto si è rivestito di questa tinta calda e rassicurante.... Prendo un mazzetto di carote ancora con il ciuffo, le mandorle che amo tanto e lo zucchero di canna decisamente più aromatico...ne faccio un dolce e lo presento a mia figlia che festeggia l’onomastico...ne mangiamo una fetta ciascuna tutti e la torta finisce subito....me ne chiedono un’altra al più presto....la prossima sarà fatta con più entusiasmo....
Ingredienti: 350 gr. di carote pelate e frullate
3 uova intere
200 gr. Zucchero di canna
200 gr. Mandorle tritate
100 gr. Burro
100 gr. Farina 00
1 pizzico sale
1 bustina lievito per dolci (16 gr. Pan degli Angeli)
Decorazione 4 cucchiai di confettura di albicocche
glassa di cioccolato (Pan dgli Angeli)
Accendere il forno a 170°C funzione ventilata. Separare i tuorli dagli albumi. Sbattere i tuorli con lo zucchero di canna finchè siano spumosi. Aggiungere il burro sciolto a temperatura ambiente o ammorbidito leggermente con funzione scongelamento al microonde. Unire le carote frullate, poi le mandorle, la farina setacciata ed il lievito. Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale ed aggiungerli girando dal basso verso l’alto. Versare l’impasto in una tortiera da 26 cm, imburrata e infarinata, livellando la superficie con un cucchiaio. Cuocere a 170° per 40-45 minuti. Prova stecchino per la cottura.
Una volta fredda viene tolta dalla tortiera e ricoperta con la marmellata di albicocche e la glassa al cioccolato ( se si usa quella pronta va sciolta al microonde e versata secondo indicazioni sulla confezione). Diventa l’ideale per un dolce da tavola di fine pranzo o per una festa.
L’alternativa può essere ricoprirla semplicemente con zucchero a velo per renderla più adatta ad una colazione o all’ora del tea.


Il sapore di questa torta è scioglievole al morso, un pò rustico per le carote e lo zucchero di canna,diventa più dolce per la glassa al cioccolato. L’unione delle carote con le mandorle rende l’interno molto morbido ed aromatico...una torta da mangiare fetta dopo fetta.....
In autunno i folletti del bosco cominciano a spuntar fuori come funghi...ehi ne avete visti anche voi qualcuno????