sabato 29 dicembre 2012

Baccalà in umido adagiato su polenta...ed il tempo per un presepe vivente a Pimonte



Anche quest'anno Natale è passato, con i suoi mille preparativi, le sfavillanti luci, pensierini preparati un pò per tutti....

In chiesa si sono accese le candele...candele bianche con luce bianca....perchè al di là del tanto consumistico e per me amato colore "Rosso" del cappotto di ermellino del buon Babbo Natale, il vero colore simbolo del Natale Cristiano è il Bianco!!

Mi piace credere che quella luce che si è accesa, quella nascita, rappresenti Lui, che ci ha amato e ci ama per quello che siamo, con tutti i difetti e quel poco di buono che c'è .....

E se vi capitasse di trovarvi nei dintorni di un suggestivo presepe vivente, come quello che ho visitato mercoledì 26, vi trovereste catapultati in un'atmosfera caratteristica di quel tempo, un'atmosfera che al mondo d'oggi riterremmo irreale per le poche cose che servivano allora per vivere, ma forse i buoni sentimenti riaffioravano più semplicemente e ci voleva davvero poco per essere felici....
Ci siamo inoltrati in questa valle di Pimonte,un sentiero tra due montagne, che chiamano "Valle Lavatoio" perchè, nei tempi passati, le donne vi si recavano per il bucato, grazie all'acqua del fiume che scorreva in questo canale. Il fiume è, ahimè, completamente asciutto, ma siamo passati da una parte all'altra del letto su veri ponti di legno...e lungo questo percorso il presepe ha preso vita...casette che è possibile vedere dall'esterno, ciascuna con un camino vero ed acceso, intorno al quale i pastori, persone reali vestite con abiti che ricordano gli antichi presepi napoletani, possono riscaldarsi e riunirsi. Antiche cucine con pentole in rame e cotto, pane caldo sfornato da un vero forno, uova, frutta, salumi e formaggi, carni arrostite su braci fumanti, pecore, capre nei loro recinti, donne chinate a lavare abiti poi appesi su lunghi fili, ed in lontananza, alzando lo sguardo su una delle montagne della valle, una stella cometa, ad indicare la capanna. Solo il bambinello non era reale, ma nella stalla siamo entrati davvero.C'era un vero bue ed un vero spettacolo l'asinello, dolcissimo e con un ciuffo nero che cadeva giù fin sul muso,pronto a farsi accarezzare...
Ma se anche in tempi "poveri" di allora, privi di elettronica, luce e comodità, non poteva mancare buon cibo e buona tavola, avrà pur un valore oggi preparare un ricco banchetto per le feste??....

Dal momento che fra pochi giorni ci attende un bel cenone pagano di Capodanno per chiudere quest'anno e salutare "il nuovo" in arrivo, non uscirò di tema se vi presento il mio piatto di oggi.....eh! eh! a volte dimentico che questo è proprio un blog di cucina!!!!

Un piatto a base di baccalà in umido, cotto nel suo stesso liquido, con aggiunta di pomodorini, olive nere e capperi dissalati. La chicca è l'abbinamento con la polenta, elemento un pò scialbo se non accompagnato degnamente, che appunto esalta la sapidità del baccalà.
Vi consiglio di preparare la polenta molto prima in modo di darle il tempo, una volta spianata, di raffreddarsi per essere tagliata a pezzetti.
Ingredienti:
Un buon pezzo di baccalà secco che, come questo, sia polposo dopo averlo spugnato in acqua per almeno tre giorni cambiando tutti i giorni l'acqua.

una manciata di olive nere da dissossare
un ricca manciata di capperi dissalati
10 pomodorini
olio EVO
mezzo bicchiere di acqua
polenta fredda in pezzi (ne bastano un 100gr.)

Procedimento:
In una pentola di cotto mettere un cucchiaio di olio EVO ed adagiare il baccalà, privato delle spine e fatto in pezzetti,con aggiunta di un mezzo bicchiere d'acqua perchè non attacchi al fondo inizialmente. Dopo 2 minuti aggiungere i pomodorini in pezzetti, le olive ed i capperi. Sobbollire a fuoco medio finche il baccalà, che caccia il suo liquido in cottura, ricopra il tutto e sia cotto.
Impiattare su un pezzetto di polenta fredda il baccalà così preparato, ancora bollente, e servire...


Buon appetito!!!!!
Vi lascio qui il sito che presenta il presepe di Pimonte (Napoli)

lunedì 24 dicembre 2012

Struffoli in allegria....ed a tutti AUGURI DI BUON NATALE!!!!!



Finalmente ci siamo, ci siamo....... sono contenta che la vigilia sia arrivata, sono euforica come una bimba che aspetta la magia perchè con il raccontare senza tregua alle bimbe su cosa succederà stanotte ci credo davvero che mi toccherà salutare Babbo Natale....
Sono un pò ansiosa per la cena di oggi ed il pranzo di domani, avrei voluto cucinare montagne di dolci diversi....ma non avevo considerato, come mio solito, che c'era la casa da pulire, la spesa da fare....e poi, la cosa più bella, gli amici da sentire...anche quelli che non vedi da tanto, un caffè con la mia cara amica d'infanzia, due risate su vecchi ricordi...e così anche sabato e domenica sono volati.

Qui da noi si usa che la notte del 23 e del 31 dicembre ci sono i mercatini aperti, dove compri il pesce per la vigilia, l' ultima verdura, frutta secca, olive e sottaceti,....il tutto sotto la luce dei lampioni e delle lampadine neon che hanno montato per l'occasione,....e nelle notti più gelide fanno anche un falò..(ieri sera no..era una bellissima serata!).
Laura, che fino al mercatino di beneficenza della scuola di quest'anno non sapeva ancora il valore che si da ai soldi (era una fortuna per lei e per noi...),  ha voluto portare con sè le monete per pagare di suo qualcosa....ha preso le noccioline americane, i mandarini e le arance....I commercianti del mercatino sono stati al gioco, le hanno fatto riempire la busta di frutta, hanno preso le monete, le hanno dato il resto.....i passanti guardavano divertiti il tutto... nel frattempo Elvira, la più piccola, dormiva in braccio al papà....
E sì, perchè anche loro hanno avuto una giornata piena, hanno invitato un' amica a casa con la quale hanno giocato tutto il tempo, e mi hanno anche affiancata mentre ho cominciato a preparare i dolci....

E così l'antivigilia è volata...ieri sera ho fatto le due di notte...e visto che avevo da chiudere delle cose di lavoro, mi son detta:"Ora scrivo anche nel mio amato blog, cantuccio caldo in cui una chiacchiera vale più di una dormita, e poi domani lo pubblico......ok, ok, domani avrò le occhiaie da coprire con una quantità industriale di correttore...ma chi se ne importa.....E' QUASI NATALE!!!!!!".

Vi lascio la ricetta dei miei struffoli, che certo non sono una novità, ma volete mettere che ognuno di noi ha la sua ricetta???? Li avevo già fatti sabato, sono andati a ruba tra chi se ne è preso un piatto, chi un' altro, e quindi ieri li ho rifatti!!!! Basteranno per Natale?

Ingredienti
1Kg. farina 00
6 cucchiai di zucchero
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 pizzico di sale
2 uova
150 ml di olio extra vergine di oliva
150 ml di vino bianco
30 ml di anice
1 arancia grande spremuta
buccia di un'arancia grattuggiata
olio di semi di girasole per friggerli

Per decorarli:
400 gr.miele
4 cucchiai di zucchero
confettini
bucce d'arancia

Mettere tutto insieme il una ciotola ed impastare. Passare su una spianatoia e finire di formare il panetto.

Prenderne di volta in volta un pezzo da cui ottenere dei bastoncini. Quindi tagliare tante piccole palline come gnocchetti.
Friggerli pochi alla volta in olio bollente e passare su carta assorbente.

In un tegame mettere poco alla volta del miele con un cucchiaio di zucchero e qualche buccia d'arancia. Una volta scaldato, aggiungere gli struffoli, rigirare e passarli in un piatto. Decorare con confettini colorati.

Consiglio di mettere un buon olio EVO dolce ed un buon vino bianco....gli ingredienti fanno sempre la differenza!!!!!
Inutile dire che più stanno e più son buoni...ma a farli durare....

Ancora "Auguri di Natale" di cuore a tutti, e che al di là delle difficoltà che ognuno debba affrontare ci sia sempre uno spazio di serenità e speranza in fondo al nostro cuore!!...

giovedì 20 dicembre 2012

FICHI RIPIENI ricoperti di salsa al cacao...in un packaging pieno di "AFFETTO"!!



Cosa manca sotto l'albero? Dai miei ricordi di bambina riaffiora un pacchetto minuto ma prezioso, atteso ed unico, che non mancava mai accanto al panettone, alla bottiglia di spumante ed alla confezione di datteri...
Un regalo che aveva richiesto tempo nell'essere preparato, come dovrebbe essere per ogni regalo che si rispetti, non frettoloso, preso correndo, fatto tanto per....
Si presentava colorato, chiuso con un cordoncino e con su scritto il nome di mia madre...e sì, perchè era preparato puntualmente dai miei nonni che, sentendosi lontani, trasmettevano così il proprio affetto ai tre figli.
Mio nonno cominciava a pensarci da agosto, quando tra i filari di vigneti e piante di limoni della nostra amata Costiera Amalfitana, raccoglieva, dalla pianta di fichi più tardiva, i suoi frutti, per poi approfittare del calore del sole di fine estate per essiccarli su apposite tavole di legno, e quindi conservarli per Natale.
A diciannove anni, finalmente automunita, ricordo che andai con proposito i primi di dicembre a trovarli per assistere al loro confezionamento.
Non vi nego che stasera, nel riprepararli, ho rivissuto quei momenti...i miei nonni in quella cucina che tanto ho amato, anche se non era ristrutturata come oggi, sotto la luce di quel lampadario arancione, e con la cucina economica che emanava il tepore e l'odore della legna che brucia... mio nonno con la cenere preparava il braciere e ci gettava dentro le bucce di arance.....

Riempivamo i fichi secchi con pezzetti di nocciole e noci tostate, e con qualche seme di finocchietto.
Infine la copertura..
Ho cercato nel web qualcosa di simile ma i fichi sono tutti ricoperti di cioccolata fondente che poi diventa dura...qui si usa una salsa al cacao, tipica delle "melanzane alla cioccolata" (della Costiera appunto..), per cui il fico resta morbido al morso ed induce quasi a "leccarsi le dita"...


Il packaging era costituito in economia, con scatole vuote di cartone di pasta, sale o zucchero, che venivano aperte sopra, e rivestite all'interno con plastica alimentare.


Tanti confettini colorati e foglie di alloro davano il tocco finale!!!

Ingredienti per una scatolina vuota di tisane...
25 fichi secchi (quelli del Cilento sono i migliori)
10 noci tostate e sminuzzate
10 nocciole tostate e sminuzzate
una manciata di semi di finocchietto
75gr. di cacao zuccherato
2 foglie di alloro
confettini colorati per decorare

I fichi secchi sono tagliati trasversalmente ed imbottiti con noci, nocciole e semi di finocchietto.
Si prepara una cioccolata sciogliendo il cacao con un bicchiere di acqua e portando a bollore finche non sia densa (circa 5 minuti).

Si immergono i fichi, si adagiano su una placca con carta forno e si passano in forno caldo a 180°C per 15 minuti. Si mettono ancora tiepidi nella confezione ricoprendo gli strati con confettini e foglie di alloro.





I fichi secchi del Cilento oggi sono riconosciuti un pò ovunque. Un tempo i contadini seccavano i fichi per portarseli nelle tasche,in inverno nei campi, come scorta di energia. Poi anche i ricchi ne hanno apprezzato la qualità ed oggi è un prodotto di tutto rispetto. Sono molto usati anche in tisane e decotti per le fredde serate invernali!! Da provare!!

Baci stellati a tutti... a presto risentirci...alla faccia dei Maja!!!

giovedì 13 dicembre 2012

MUFFIN alla frutta secca...che profumano di arancia e rhum



Dicono che se hai voglia di dolce hai bisogno di affetto, di calore!!! Non che ne sia sfornita ma una coccola in più non dispiace a nessuno....

Con questo freddo, poi, il desiderio si accentua...ieri mattina il display sul cruscotto riportava 1°C *(con fiocchetto di neve allegato!). La brina ricopriva tutta la vegetazione ai lati della strada come fosse stata un velo leggero posatosi sopra. In alcuni posti aveva anche nevicato...



Vi avverto quindi che se qualcuno dovesse entrare nella mia macchina, dove passo gran parte del tempo nello spostarmi da un posto ad un altro, troverebbe:" Barrette di cioccolato al latte, fondente, alle nocciole, tobleroni, biscotti con glassa, Ferrero Rochè" ...insomma un negozio di coloniali a me farebbe un baffo!!!

Mi sa proprio che tutti i sacrifici fin'ora fatti per mantenere la linea se ne vanno a benedire....ma benedico anche il freddo, il Natale e tutto quanto sia ad esso collegato...perchè fa un gran bene all'umore!!!

Ieri poi mi hanno ricordato che sarebbe stata la notte di Santa Lucia che si festeggia in molti posti d'Italia. Qui no...ma mi sono andata a documentare; una ragazza con l'asinello, che passa per le case a regalare doni ai bimbi buoni. Lucia come "Luce", a lei che gli occhi avevano cavato perchè non si era chinata al volere di sposare chi non voleva....un'eroina, insomma!!
In diversi posti le si fa trovare qualcosa di dolce nel piattino...un pò come quella famosa pubblicità che fa lasciare a Babbo Natale un bel bicchierone di latte con la morbida fetta di Pandoro che essendo soffice attutirà la sua discesa dal camino!!!



Pandoro, panettone....ho finito di rassettare alle 21 e dato che le bimbe stramortite dalla giornata piena si sono messe a guardare i cartoni sul divano, ed  Albi non sarebbe tornato che alle 23... mi son detta...qui devo inventarmi qualcosa!
Di veloce conosco i muffin, ma devo renderli natalizi... già una volta mi vennero buoni con cioccolato e uvetta. Stavolta però avevo voglia di qualcosa di più e così ho variato la ricetta, regolandomi anche con quanto avessi in casa. Frutta secca, rhum, arance, yogurt al miele....questi sono stati gli abbinamenti che mi sono venuti in mente guardando sugli scaffali ed in frigo.
In un'ora erano pronti...foto veloci senza luce del giorno perchè l'indomani non avrei avuto tempo..... ma a provarli già tiepidi.....uhmmmmm!!!
Santa Lucia ne ha avuto uno, e stamattina è stata felice colazione per tutti (anche i miei giù hanno gradito...), un pò frettolosa, ma pre-natalizia!!!

Ingredienti per 10 muffin
200 gr. farina
100 gr. zucchero di canna
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 uovo
50 gr. burro (fuso a bagnomaria)
125 ml yogurt con un cucchiaino di miele (io ci ho messo un vasetto di Kyr alla pappa reale)
40 gr. uvetta
40 ml rhum
20 gr. nocciole tritate
20 gr. mandorle tritate
buccia di una arancia grattuggiata
granella di zucchero per guarnire


Procedimento:
Ammorbidire l'uvetta nel rhum per 10 minuti.
Unire in una ciotola la farina, lo zucchero di canna ed il lievito.
In una seconda ciotola unire il burro fuso, lo yogurt, l'uovo ed il rhum dell'uvetta.
Amalgamare insieme gli ingredienti secchi e liquidi. Aggiungere la frutta secca e mescolare. Mettere la buccia di arancia grattuggiata.

Riempire i pirottini per 2/3 e porli in un porta-muffin (per evitare che si slarghino in cottura).

Guarnire con la granella di zucchero a altra buccia di arancia.
Cuocere in forno ventilato a 190° (forno normale 200°) per 15 minuti.
Sfornare.

Sono buoni già tiepidi.
Freddi hanno veramente il gusto di piccoli panettoncini!



Provateli!!! Una volta pronti,il profumo di arancia e rhum avrà inondato tutta la vostra cucina... chi entrerà in casa capirà che avete sfornato i profumi del Natale!!!

Un bacio a tutti voi!!

domenica 9 dicembre 2012

Polpette di alici, patate e pinoli tostati...una vigilia per cominciare le feste!!!


Chi di voi ha festeggiato la vigilia dell'Immacolata????
Venerdì 7 qui a casa c'è stato il gran cenone, quello che per tradizione della mia famiglia apre il periodo delle feste, quello che ci rivede metter fuori di tutto...dalle decorazioni natalizie, alla tovaglia rossa per apparecchiare la tavola.... e poi piatti, bicchieri, posate... e si cucina....pesce a volontà!!!
E non fa niente se abbiamo lavorato tutta la giornata, se sono le 19 e niente è ancora pronto, se all'ultimo secondo si è deciso di comprare "l'albero grande" perchè del piccolino e spennacchiato di una vita non se ne poteva proprio più...

"Per le 21 sarà tutto pronto, cominceranno a bussare alla porta i commensali, tra una risata, i commenti per l'albero pronto (quest'anno l'ho solo montato e messo le luci..poi agli addobbi ci hanno pensato le bimbe..e che braveee!!!) e poi tutti a tavola... ridendo come ogni anno della cosa che festeggiamo in pochi, perchè qui a Salerno un cenone così non usa farlo quasi nessuno...perchè ho scoperto che le mie colleghe di Bari hanno la stessa tradizione, perchè questa è la notte  dell'Arcangelo Gabriele che andò da Maria per dirle.."Annunciaziò, Annunciaziò..Marì..."(come ci ricordano Lello Arena e Massimo Troisi, per intenderci)....perchè è la notte in cui la Madonna seppe di aspettare Gesù! ".

Mio padre ha pensato alla spesa, a mettere a bagno il baccalà salato tre giorni prima e cambiando l'acqua ogni giorno affinchè fosse spugnato al punto giusto per l'occasione.

Il mio compagno, Alberto, ha comprato a Roccadaspide i dolci alle castagne, perchè con i tempi stretti della settimana i miei preparativi dolciari non potranno che cominciare il 21 sera...
Ed anche al primo si è applicato sempre Albi, perchè la sua tradizione di primi viene da "famiglia napoletana", ed a quella bisogna inchinarsi....un "risotto alla pescatora" che ha meritato i complimenti di tutti...come al solito...


Gli zii hanno pensato alle zeppoline calde e zuccherose per le bimbe...che poi la guantierona piena è grande per tutti!!!
Io a coordinare il tutto, la tavola, i piatti, la frittura di pesce da preparare al momento perchè fosse calda.... e poi la novità!!!!
Quest'anno ho preso spunto da una portata del ristorante "Il Convento" di Cetara, dove sono stata poche sere fa...delle polpette molto particolari, fatte con alici salernitane, pesce azzurro dei nostri mari, patate e pinoli tostati.....
sono calde, morbide dentro e fragranti fuori, aromatizzate dai pinoli...è stato come servire un pezzo di mare nel piatto!!!!

POLPETTE DI ALICI, PATATE E PINOLI TOSTATI
Ingredienti per circa 10 polpette:
250 gr. alici (pulite e deliscate)
3 patate medie
25 gr. di pinoli, tostati leggermente in una padella antiaderente
sale
pepe
prezzemolo
1 uovo
50 gr. pangrattato per impanatura
olio per friggere

Procedimento:
Lessare le patate. Ancora tiepide eliminare la buccia e schiacciarle con una forchetta in una ciotola. Aggiungere le alici pulite, deliscate e fatte a pezzetti. Salare e pepare. Unire i pinoli tostati ed il prezzemolo fresco tritato. Formare delle polpette di 5-6 cm. di diametro da passare nell'uovo e poi nel pangrattato. Lasciare riposare. Cuocerle in abbondante olio caldo a fuoco moderato, passarle su una carta assorbente e poi servirle nel piatto da portata ancora calde!


Sono veloci da preparare e di sicuro effetto!!

La cena è finita con caldarroste salernitane di Roccadaspide, il mio mandarinetto e dolci.
Mio fratello ha pensato al caffè della mezzanotte!!
Ci siamo salutati, Albi ha portato le bimbe a letto e si è addormentato.
Io ho riempito la mia amata lavastoviglie, ho rassettato tutto... e mi sono goduta il silenzio della casa, il tepore delle feste in arrivo nell'aria, il luccichio multicolorato dell'albero ... e mai sonno è stato più dolce!
Alla prossima!

mercoledì 5 dicembre 2012

MINI-CAKES con ...crema d'amido all'anice stellato e ...more selvatiche



Veramente non credevo che, aprendo un blog di cucina, la mia fantasia galoppasse così all'impazzata per ricette da voler provare, prodotti di cui voler parlare e manicaretti preparati all'ultimo momento!

La nota positivissima è che ora sento meno i sensi di colpa per la pila di libri e riviste che alimento da anni e che presto raggiungerà il soffitto (seppur alto!).

Un risvolto inatteso invece è che sono entrata in confusione..."Parlo di questo o di quello?".Preparo una ricetta e penso che sia meglio provarne anche un'altra...e così, nell'indecisione, i giorni son passati senza un post! Eppure sono una persona generalmente molto decisa!
Così mi sono autoriproposta una scaletta di idee da qui a Natale, sicura che cambierà in corso d'opera, ma almeno permetterà un minimo di programmazione e punti fermi.

Ho dato la precedenza a questi MINI-CAKES, perchè sono nati da incroci di idee e spunti interessanti...e poi sono finiti velocemente uno dopo l'altro come le ciliegie...ed ho capito che l'esperimento è riuscito!
Partendo dalla ricetta della crostata di fragole di un maestro-pasticciere, Maurizio Santin,  che amo tanto per la sua semplicità e la sua calma nel raccontare ciò che crea, ho dato vita a questi piccoli bocconcini goduriosi.
La crema è fatta con l'amido di mais  e non con la farina(la ricetta originale ha metà amido di mais e metà amido di riso). Come lui spiega, la crema con farina deve raggiungere alte temperature per addensarsi, dovendo girare a lungo e dovendo fare attenzione affinchè non bruci sul fondo. Con gli amidi tutto ciò si evita...pochi giri con una frusta e la crema è pronta, soffice...buona.



Io ho preferito aromatizzarla con anice stellato, una spezia bella da vedersi, profumata, ha conferito alla crema una dolcezza raffinata!
Una spezia per me preziosa, perchè non trovandola qui l'ho comprata a settembre da Eataly, a Roma. Anche quella una bella esperienza...un mega-store pensato per prodotti unicamente italiani e di eccellenza, presente a New York, in Giappone, e poi in diverse città italiane...
La frolla è fatta con aggiunta di farina di mandorle, richiamata poi dalla granella a pioggia sulla crema. Ed infine un tocco di bosco......more selvatiche per decorare!!!! More regalatemi da un medico che per amore della sua terra produce prodotti eccezionali...olio, miele...ve ne parlerò un giorno! Per ora ho queste more, raccolte una ad una nei suoi boschi in Cilento, a Ceraso, e messi in vasetto con tanta pazienza ed amore.

Ricetta per circa 25 mini-cakes (da 5 mm. di diametro)
per la crema:
250 ml di latte
1 bacca di anice stellato
75 gr. zucchero
50 gr. di tuorlo d'uovo (2 uova grandi)
25 gr. amido di mais (maizena)

Si montano i tuorli con lo zucchero e poi si amalgama l'amido. Il latte viene portato a bollore con la bacca di anice stellato. Appena schiuma si unisce il composto preparato, si abbassa la fiamma, si gira velocemente con frusta ed appena la crema si addensa spegnere. Trasferire la crema in una ciotola e ricoprirla con carta velina. Si fa raffreddare e si conserva in frigo.

per la frolla:
250 gr. farina 00
25 gr. farina di mandorle
100 gr. zucchero a velo
150 gr. burro
1 uovo
1 cucchiano lievito pan degli angeli
2 cucchiaini mandarinetto (o buccia grattuggiata di un'arancia)

Si impasta il tutto abbastanza velocemente e si forma una palla da avvolgere in pellicola trasparente riponendo in frigo circa 30 minuti.
Riscaldare il forno a 175° ventilato.
Formare delle palline che si ripongono nei pirottini, si schiacciano poi al centro e si ricoprono con carta argentata.
Cuocere in forno per 15 minuti finchè non siano dorati.
Sfornare e far raffreddare. Eliminare la carta argentata.

per decorare:
granella di mandorle
25 more selvatiche

Ricoprire i mini-cakes con la crema aiutandosi con una sac a' poche.
Cospargere di granella. Completare con una mora selvatica.




Vi suggerisco di mangiarli con un morso trasversale, prendendo insieme parte della mora, della crema e della frolla!
Sarà un racconto senza voce! Una vera sinfonia di sapori accostati in modo ARMONIOSO!
Alla prossima!

mercoledì 28 novembre 2012

Una torta di mele rievocativa...con succo e fettine di Melannurca





Non è ancora tempo di "camini", (nel mio caso di riscaldamento autonomo...lo so, fa un pò meno atmosfera..) ma le previsioni promettono forti cali di temperatura per il fine settimana...e così tutti questi negozi, vestiti in festa per Natale, non stoneranno più!

Ieri sera, ogni tanto, aprivo la finestra ad inspirare un' aria più rigidina, per poi richiuderla ed avere la forza di completare queste taschine all'uncinetto, preoccupata per il ritardo sui lavori in corso.... ho promesso alle mie bambine che per il 1°dicembre avranno, anche quest'anno, il loro "Calendario dell'Avvento"!

E' un modo per loro di scandire il tempo, loro che fortunatamente la sensazione del tempo che scorre frettoloso ancora non ce l'hanno, loro che confondono ancora un giorno con un altro, loro che osservano con una certa indifferenza le lancette che si muovono sull'orologio appeso in cucina...

Invece per me il tempo corre troppo, e non perchè sia preoccupata della mia età che avanza, semplicemente vorrei provare ancora quella sensazione da bambina di "giornate interminabili",..io sul divano di nonna, mentre guardavo i cartoni alla tele, e lei, che sferruzzava una sciarpa, sprofondata nella sua grande poltrona, con accanto la sorella, a commentare le ultime notizie dal mondo dei parenti...

Un pensiero dolce per tenermi buona c'era sempre...sul più bello compariva un piattino con una sorpresa...e se era autunno...forse... era l'ora di una "TORTA DI MELE"...

Allora, se non posso fermare il tempo, posso almeno ripreparare una torta che le rassomigli, risentire quell'odore mandorlato nella stanza!

La mela di quei tempi, dalle mie parti, era la Melannurca; una mela dal cuore bianco candido ma che ha conquistato il proprio colore rosso quando, ancora giallo-verde, è stata distesa nei "melai" ed è stata rigirata sapientemente al sole dagli agricoltori, come a voler fargli prendere la tintarella!!  Intorno al piccolo torsolo resta un colore ramato. Il suo sapore è decisamente più acidulo, una consistenza croccante.


Oggi la Melannurca riappare nei nostri mercatini e prende un posto anche nella grande distribuzione. Molto si sta facendo in Campania con il "marchio IGP" per conferirle gli onori che merita!

Da una fiera locale ho trovato questo succo di mela annurca molto particolare..sembra un vino bianco dolce dal quale è scomparso il tono frizzante...ho voluto metterlo nella torta...il risultato, vi assicuro, è stato sublime!!

TORTA DI MELANNURCA



Ingredienti: (per una torta di 24cm. diametro)
300gr. fettine di melannurca
300 gr.zucchero (di cui 50gr. per macerare le mele)
5 uova
200gr. burro a temperatura ambiente
200gr. farina 00
150gr. fecola di patate
50gr. farina di mandorle
100ml succo di melannurca (altrimenti 100ml di latte)
1 bustina lievito Pan degli Angeli
succo di un limone
zucchero a velo
Procedimento:
Macerare per circa 30 minuti le mele con succo di limone e 50gr. dello zucchero totale.
Preriscaldare il forno ventilato a 170° (normale 180°).
Sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero finchè questo si sciolga. Aggiungere il burro ammorbidito e girare. Mescolare le tre farine con il lievito ed aggiungere pian piano aiutandosi ad amalgamare il tutto con il succo di melannurca. Unire le mele. Montare a neve gli albumi ed aggiungerli al composto per inglobare aria all'impasto. Versare in una tortiera rivestita di carta forno.
Infornare a 170° ventilato per 55 minuti circa. Prova stecchino per essere sicuri che sia cotta.
Fare raffreddare e ricoprire di zucchero a velo.


Ed adesso ritagliatevi un attimo tutto per voi e coccolatevi con un pezzo di questa torta!
A presto!

venerdì 23 novembre 2012

Un MANDARINETTO IN DISPENSA...e fuori,dopo la pioggia, un'arcobaleno!

Avete mai provato a togliere la buccia ad un mandarino contro luce? Ne viene fuori una micropioggia di particelle profumate! Particelle che pizzicano il naso, bruciano gli occhi, profumano le mani, accendono i sensi!

Mentre percorrevo con l'auto la strada in questa giornata uggiosa ed umidiccia, all'improvviso un bel raggio di sole è comparso tra le nuvole, trasformando le goccioline di pioggia in un ARCOBALENO...
è ciò che mi aspetterei con piacere dopo tempeste di ogni tipo!

E sì, perchè in autunno i colori cambiano...

.....probabilmente i filari delle vigne lungo la collina arrossiscono le proprie foglie dall'imbarazzo per i complimenti al buon vino che anche quest'anno è stato prodotto...

.....le castagne tentano di mimetizzarsi con lo stesso colore delle foglie dei boschi...

.....e l'arancione spunta sui loti che restano ancora appesi ai rami di alberi spennacchiati o sui "mandarini" che luccicano da alberi sempreverdi!

Come imprigionare questo colore simile all'oro in una pozione magica per le giornate grigie che arriveranno?

Un MANDARINETTO IN DISPENSA è quel che ci vuole!!


Ingredienti e procedimento per circa 1 litro:

Conservare in un vasetto a chiusura ermetica per 10 giorni:
350 ml di alcool puro al 95%vol.
bucce di 5 mandarini (io ho usato mandaranci che mio padre ha raccolto in Costiera Amalfitana)
2 bastoncini di cannella
1 manciata di chiodi di garofano
agitando una volta al giorno.


Dopo 10 giorni preparare uno sciroppo con:
350 ml di acqua
350 gr. zucchero

facendolo bollire per 5 minuti. Fare raffreddare bene lo sciroppo, dopodichè versarvi il contenuto del vasetto e mescolare.
Filtrare il tutto con una garza ed imbottigliare!
E' necessario poi farlo riposare almeno due settimane!


Il mandarinetto può essere servito freddo! E' una valida alternativa al limoncello!
Il suo particolare sapore dolce e agrumato dà sapore a ciambelloni, pan di spagna, biscotti e crostate.
Ottima idea regalo per Natale, magari in una bottiglietta decorata come quelle di questo negozio ad Amalfi!

domenica 18 novembre 2012

Una composta speciale...con la "CIPOLLA RAMATA DI MONTORO", zenzero, succo d'arancia ed aceto di mele!


Ogni anno riappare...la sento riemergere da dentro, riaffiora, prima impercettibilmente, poi prorompe nella sua pienezza...è arrivata...la mia IPERATTIVITA' PRE-NATALIZIA!
Vengo assalita dalla voglia di fare e creare mille e più cose..parte di queste per mancanza di tempo rimarranno incompiute (come per quelle palline di polistirolo che avevo cominciato a rivestire l'anno scorso e sono ancora lì...), ma non temere "Enela", anche quest'anno ricomincerai a creare cose nuove, ed a finirne di vecchie ed a lasciarne incompiute altrettante per riprenderle l'anno prossimo...
L'impostante è il risultato di sempre:
"Feste assaporate dal principio alla fine!!!".
La cosa che mi fa più sorridere è la quantità industriale di cose che in quei giorni si vorrebbero portare in tavola quando arriveranno gli invitati...neanche avessero per l'occasione gli stomaci con il doppio fondo....
Una verità c'è però...che in compagnia c'è più voglia di provare e parlare di quello che si assaggia...

Ed allora sto pensando alla portata dei formaggi semistagionati...quelli che appaiono sul tagliere e che da qualche tempo son passati dall'antipasto alla fine del
menù...un'anno erano insieme al miele di qualità, l'altro accompagati da marmellate particolari...e quest'anno???
...ci vorrebbe una COMPOSTA un pò speciale!!!!!

Dalla fiera dello "Slow Food" di Torino mi è stato portato un sacchetto di "cipolle ramate di Montoro" dell'azienda "Gaia".
Sono cipolle dai riflessi ramati, apprezzate per il sapore molto dolce e delicato, con odore intensamente aromatico. Un'altra caratteristica che le contraddistingue è un'elevata tenuta alla cottura che le elegge regine della "Genovese" e di "Composte". Una elevata percentuale di "sostanza secca" consente di conservarle a lungo!

Ed allora le ho preparate così:


COMPOSTA DI CIPOLLA RAMATA CON ARANCE, ZENZERO ED ACETO DI MELE...
Ingredienti per un vasetto di 350gr. :

500gr. di "Cipolle Ramate di Montoro"
325gr. zucchero
1 arancia (il succo)
1 manciata di chiodi di garogano
1 cucchiaino di zenzero
1 cucchiaino di sale
125 ml vino bianco
100 ml di aceto di mele

Procedimento: Si elimina la sottile sfoglia dorata alle cipolle e si riducono in fettine sottili. Si lasciano marinare per 1 ora con lo zucchero,l'arancia spremuta, i chiodi di garofano, lo zenzero ed il sale. Poi si unisce il vino bianco e l'aceto di mele e si cuoce facendo sobbollire per circa 1 ora. Si versa la composta nel vasetto e si sterilizza per circa 20 minuti in acqua bollente. Va conservata per massimo 6 mesi.










La CIPOLLA RAMATA DI MONTORO è inserita negli elenche regionali e provinciali dei prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Campania.
Vi riporto al sito ufficiale per saperne di più!

www.cipollaramatadimontoro.it
da cui ho ripreso questa frase:

C'è lavoro nei nostri campi, ci sono idee dietro al lavoro.

Ci sono culture dietro le idee.
Ci sono uomini dietro le culture.

Questa è storia dei nostri uomini delle nostre culture delle nostre idee del nostro lavoro.

giovedì 15 novembre 2012

Un peperone tutto tondo....la PAPACCELLA "Avellinese"


Mi piace vedere un bicchiere sempre mezzo pieno e cerco di trasformare (o almeno ci provo...) tutto ciò che mi capita in un' opportunità.
Mi piace molto il lavoro che faccio, mi porta ad interagire quotidianamente con tante persone ed allo stesso tempo è dinamico, mai uguale a se stesso.
Negli anni ho cambiato spesso zona di lavoro ed ora giro l'intera regione (la Campania). Il lato positivo? Ogni giorno i miei occhi si beano scoprendo scorci di una regione fantastica!!! Vi lascio immaginare poi come ogni mattina, al cambio di stagioni e di temperature, possano cambiare gli scenari che attraverso.
Ma qualche giorno fa riflettevo su quanto siano diversi anche i prodotti che vengono messi in bella mostra nelle cassette dei fruttivendoli a seconda della zona in cui mi trovi...mentre qui a Salerno i "peperoni" sono solo quelli classici lunghi, rossi o gialli, ad Avellino le cassette sono stracolme di peperoni tondi, sodi, lucenti, di colore prevalentemente rosso...sembrano tanti pomodori....sono le cosiddette papaccelle!!! A Grottaminarda sono attratta dal grosso negozio che gestiscono due anziani e che si rinnova di stagione in stagione. Lo scorso mese c'erano tante nocciole...ora solo castagne, e poi cassettoni con all'interno montagne di papaccelle!
E sì, fanno già un pò Natale, quando si conservano sott'aceto per imbandire il classico delle tradizionali vigilie delle feste, "il baccalà con antipasti di sott'aceti".
Ne ho comprati ben 2 chili, perchè sono dolci, polposi e quindi per la cena di stasera ho voluto prepararli nella versione imbottita anche se sarebbero buoni anche cotti in padella e resi agrodolci....

insomma sbizzarriamoci finchè l'autunno ce li dona!!!!

Ricetta:
7 papaccelle
mollica di pane (quantità per 7 polpette)
mezzo bicchiere di latte
1 uovo
una manciata di capperi salati
olive nere denocciolate (essiccate o di Gaeta)
acciughe sott'olio (preferibili quelle di Cetara)
olio EVO (d.o.p. Irpinai Colline dell'Ufita)

Procedimento:
Aprire le papaccelle togliendo la calotta superiore. Svuotarle dai semi, sciacquarle e tamponarle con carta assorbente. disporle in teglia rivestita di carta forno. In una terrina sbriciolare la mollica e bagnarla con il latte.Aggiungere l'uovo leggermente sbattuto e tutti gli altri ingredienti. Scaldare un pò di olio EVO in una padella antiaderente e soffriggere l'impasto qualche minuto. Riempire le papaccelle, ricoprirle con un filo d'olio EVO e richiuderle con la calottina.
Cuocerle in forno a 170° per circa 40-50 minuti.

Servirle tiepide per far amalgamare i sapori. La dolcezza della polpa si sposerà sul palato con i sapori salati dell'interno. Anche freddi sono buonissimi!