Trovo che come per la realizzazione dei nostri sogni sia il percorso la parte migliore, anche per le feste di Natale sono proprio la preparazione e l'attesa che ne amplificano la valenza!
Vi assicuro che non ci si può stancare di lasciarsi cullare dai momenti magici del Natale a patto che ci si predisponga con lo spirito giusto, con l'atteggiamento dei bambini che è sicuramente da imitare. In casa, con loro, è più facile trovare la sintonia perché mentre siamo impegnati a rendere per loro la realtà avvolta di magia ci si finisce per "cascarci".
Sorridiamo poco noi adulti, ci blocchiamo presi da mille paure di cose ancora non accadute, congeliamo la nostra immaginazione in sacchetti da freezer, lasciamo in cantina lo scatolone dei ricordi....
Ricordi che sono preziosissimi da rispolverare in momenti simili perché c'è stato fortunatamente qualcuno che ha lavorato tanti anni fa per noi, perché noi quello scatolo tutto impolverato lo avessimo potuto un giorno riaprire..
A volte, per tanti giusti motivi, si vivono le feste anche peggio del resto dell'anno. Ci si sente obbligati ad un atteggiamento da manuale ritrovandosi ad attuare una forzatura su se stessi. Magari perché ci sono i problemi che incombono e stridono con un'atmosfera fatata o addirittura si soffre per persone care che non sono più qui e mancano tantissimo ...meglio i giorni di routine quotidiana in cui tutti indaffarati non si ha il tempo di avere nostalgia.
Ed allora gli addobbi, le luci, le riviste che raccontano di bianco e di neve, le ricette che si postano su un fondo luccicoso sembrano non funzionare!!
Proviamo a fare un esercizio?
Giu' lo scatolone impolverato in cantina, via la paura dell'incerto, forte la consapevolezza che le persone assenti sono al nostro fianco.
Confusione, chiasso, risate...imitare questi bambini presi solo dalla gioia di abbellire il proprio albero diventa coinvolgente...perché quando lo si accende si illumina anche qualcosa dentro!!!
Bisognerebbe essere come uno stelo d'erba in un campo che si lascia piegare dal vento...è solo così che si riesce a far vibrare quella corda di emozioni dentro di noi.
Quest'anno ho lavorato anche il giorno della vigilia dell'Immacolata, una festa nella tradizione di pochi, e sembrava dovesse saltare il famoso cenone di cui ormai sono io la fautrice da quando mia nonna e mia zia non ci sono più. Ed allora le persone che mi sono attorno cosa hanno fatto? Hanno organizzato tutto loro ed a me è toccato solo vedere le bambine fare l'albero e mettere la tavola. Alle 20.00 in dieci a tavola, per un attimo qualche problema alle spalle ed un brindisi per l'inizio delle feste.
Ma qualcosa sono riuscita a preparare, un piatto classico della nostra cucina partenopea alla quale aggiungo da tempo dei ceci che arricchiscono il piatto.
Ingredienti:
1 kg di polipetti
2 scatole di pomodorini
un barattolo di ceci cotti
un bicchiere di vino bianco
olio EVO
sale
pepe
prezzemolo
Procedimento:
Pulire i polipetti, lavateli e poneteli in una pentola di coccio senza acqua ne condimenti. Dopo 10 minuti versate il vino e lasciate evaporare senza coperchio. A questo punto aggiungete i pomodorini in scatola, il prezzemolo e l'olio. Salate, pepate e fate cuocere per 10 minuti. Aggiungere i ceci cotti in scatola e continuare ancora la cottura per ulteriori 10 minuti.
La ricetta è di un mio libricino stile "Bignami" di ricette napoletane dal titolo "Frijmmo e magnammo" che da una vita staziona nella mia cucina nei giorni di festa tanto da avere le pagine consunte, un po' macchiate, e con le note a penna di modifiche fatte anno per anno per non dimenticare i diversi accorgimenti apportati strada facendo.
Il sugo di questo piatto è dolce e sapido di mare al tempo stesso. Lo si accompagna con crostini o pane casareccio da inzuppare.
Una possibile alternativa è poterci condire degli spaghetti cotti al dente...è il commento che viene sempre fuori quando si sta per finire di mangiarli..."qui ci vorrebbe uno spaghettino!!!".
Un bel piatto di questi gustosi polipetti, lo gradirei molto!!!!
RispondiEliminaChe belle le tue bimbe, e che bell'albero che hanno fatto. Fai loro i miei complimenti. Sai mi ha colpito la tua frase "Bisognerebbe essere come uno stelo d'erba in un campo che si lascia piegare dal vento". Hai davvero ragione, troppo spesso rimaniamo imprigionate dall'armatura che ci costruiamo attorno. Io non vedo l'ora che sia Natale per sentire le risate allegre e felici delle mie nipotine
RispondiEliminaI bambini sono i veri protagonisti, con il loro entusiasmo e il loro chiasso ci tengono per mano e ci portano al Natale: la festa di tutta la famiglia :)
RispondiEliminaBellissime le tue piccole e bellissimo l'albero che hanno decorato con gioia.
Un gran bel piatto, complimenti!
Hai proprio ragione, Elena, dopo gli anni magici e spensierati dell'infanzia, è difficile smettere gli abiti talvolta pesanti della quotidianità ed entrare nello spirito natalizio
RispondiEliminaAvere accanto delle persone che ti aiutano a toglierti questo goffo cappotto di preoccupazioni ed indossare un bel sorriso è una fortuna e forse ricordarsi più spesso di queste presenze preziose aiuterebbe a lasciarsi scivolare addosso più facilmente i pensieri
Un abbraccio
Auguri cara Elena di un sereno Natale!
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