Rieccomi...di corsa e con la testa piena di pensieri, cosi’ tanto mescolati tra loro, buoni e meno buoni, che non riesco a gestirli in maniera ordinata. Pensieri che fanno a botte per emergere e primeggiare ed a seconda di chi prenda il sopravvento mi cambiano volto ed atteggiamento.
In questi due mesi di cose ne ho fatte tante e considerando che il lavoro e’ nel periodo piu’ impegnativo anche ritagliarmi un attimo di tempo per tirare il fiato sembra un lusso.
Pero’ tra affanni e tentativi di disdire siamo riusciti a regalarci tre giorni fugacissimi per un viaggio a Barcellona, viaggiando di notte al fine di sfruttare i pochi giorni a disposizione ed ottimizzando gli itinerari per vedere il piu’ possibile.
L’arrivo in metro spuntando ai piedi della Sagrada Familia ci ha presentato da subito l’ estro geniale di Gaudi che ci ha rincorso per tutti i giorni incantandoci e conquistandoci sempre di piu’. Il parco Guell, le case da lui disegnate, i palazzi con particolari che solo un visionario come lui avrebbe potuto realizzare.
E poi le strade rumorose di una citta’ sempre allegra, persi davanti ad una sangria rosso rubino, incantati al cospetto di una delle piu’ buone paelle che abbia mai mangiato al ristorante "Salamanca" , lungo il mare della Barceloneta, che merita di essere menzionato perche’ rispetto a quelle di posti piu’ turistici non ha paragoni.
E’ grande Barcellona, piena di quartieri, di locali, di negozi.....perdersi nei vicoletti del quartiere gotico per poi spuntare di piazza in piazza, passeggiare lungo la Rambla tra il vocio dei passanti ed artisti di strada, arrivare all’ “Arco di Trionfo” passando anche per i quartieri popolari dove il vivere piu’ modesto non toglie il sorriso e la voglia dei ragazzi di rincorrere un pallone.
Verso sera saliamo sulla collina...li una fontana magica ci vede in migliaia ai suoi piedi, tutti incantati come bambini mentre lei prende vita a suon di musica, tra zampilli piccoli ed immensi coordinati e riempendosi di mille e piu’ colori.
Anche il quartiere della zona Universitaria e’ particolare...la vena rivoluzionaria della Catalogna nei volti di chi si infiamma per un’ ideologia di indipendenza...un fuoco negli occhi di giovani seduti a terra, in gruppi, davanti ad una birra, in quella fase della giovinezza nella quale fortunatamente si crede di poter cambiare le cose!
E tra uno scatto ed un sorriso si torna a casa piu’ ricchi, con occhi piu’ pieni!!
Qui e’ tempo di domeniche con pranzi meno impegnativi....anche se non c’e’ il tempo per un pic-nic, si fa avanti la voglia di una “pizza di maccheroni”, una mega frittata di pasta che da noi e’ sinonimo di gite fuori porta.
Ingredienti:
400 gr di pennette
6 uova
400 gr. di pelati
uno spicchio di aglio
olio q.b.
sale
formaggio grana grattugiato
Procedimento:
In un tegame preparare il sugo di pomodoro soggriggendo un filo d’olio con un pezzetto d’aglio e versando poi una barattolo di pelati da 400 gr. frullato. Aggiustare di sale e far cuocere per una ventina di minuti a fuoco lento.
Nel frattempo cuocere le pennette secondo i tempi di cottura indicati, scolare e mettere in una scodella.
Quando il sugo e’ pronto versarne qualche cucchiaio sulle pennette per colorarle. Lasciarle raffreddare completamente e farle riposare quanto piu’ possibile perche’ si leghino.
Rompere le sei uova in una ciotola, salarle, aggiungere abbondante formaggio grana grattuggiato e sbatterle.
Riscaldare una grossa pentola ricoprendone con un filo di olio il fondo, versare la pasta e livellarla, versarci sopra le uova sbattute.
Cuocere a fuoco medio finche’ sotto non sia cotta. Con l’aiuto di un piatto girare la frittata di pasta come una frittata, poi riungere il fondo della padella e fare scivolare la frittata di pasta per cuocerne l’altro lato.
Quando si sara’ fatta la crosticina anche sotto spegnere.
Aspettare che sia completamente raffreddata per poi tagliarla a spicchi come una torta.
La “frittata di maccheroni” (foto iniziale) e’ buonissima. E’ uno di quegli espedienti delle famiglie Campane di riciclare la pasta abbondante che viene cotta e poi resta a fine pranzo nella pentola. Con l’aggiunta di uova diventa la classica pasta da portare in viaggio. C’e’ chi l’arricchisce con formaggio e pezzi di salame...tanto per svuotare il frigorifero, e piu’ si aggiunge piu’ diventa saporita.
Vi lascio con il desiderio di tornare qui presto!!!
Sempre piacevole seguirti nei tuoi viaggi tra foto itinerari e cibo...Un abbraccio carissima e grazie mille!!!!
RispondiEliminaNon sono mai stata a Barcellona,mentre ho visto Madrid e Siviglia. Le città spagnole sono tutte bellissime, sopratutto per l'atmosfera calda e allegra che le pervade.Spero di riuscire prima o poi a visitare anche Barcellona, molto mi hanno detto che è la più bella della spagna
RispondiEliminaSono stata a Barcellona da ragazza, in una gita scolastica, una bellissima città, mi piacerebbe molto tornarci... Nel frattempo mi gusto questa sostanziosa frittata, che adoro!!!
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