E' inverno inoltrato, le giornate di gennaio corrono veloci, e prima che in un batterbaleno sia gia' Carnevale mi tocca togliere l'albero di Natale che, non vi nascondo, abbiamo acceso fino a ieri sera.
Mi son svegliata presto nonostante fosse sabato, con la sveglia di Laura che doveva andare a scuola, per riempire lo scatolone con tutte le decorazioni...ognuna di essa risale ad un Natale differente e ad ognuno ormai e' legato un ricordo. I cuoricini fatti a punto croce ricamati mentre ero in attesa di Laura, i pupazzi di latta della Signora Maria, la mamma della mia amica, che quando venni a vivere in questa casa mi dono' degli addobbi perche' non avevo nulla. Le palline fatte a mano dalle mamme delle amichette di Elvira, tutte diverse, che ogni anno compriamo al mercatino di beneficenza della scuola. Ed ancora i pupazzetti della maestra della scuola di danza, le stelle verdi prese in un mercatino di Napoli, angioletti tutti diversi pescati in ogni dove ci fosse aria di Natale, le decorazioni di legno che ho trovato in qualche negozio di cinesi quando avevo voglia di perder un po' di tempo sotto Natale senza spendere una fortuna.
Poi una pallina speciale che mi e' stata donata da una persona con l'augurio che quest'anno si possa avverare un piccolo sogno...ma di questo ve ne parlero' scaramanticamente quando avro' norizie....nel frattempo la ripongo nello scatolone con l'augurio che l'anno prossimo nel riprenderla qualcosa sara' accaduto...
Poi una pallina speciale che mi e' stata donata da una persona con l'augurio che quest'anno si possa avverare un piccolo sogno...ma di questo ve ne parlero' scaramanticamente quando avro' norizie....nel frattempo la ripongo nello scatolone con l'augurio che l'anno prossimo nel riprenderla qualcosa sara' accaduto...
Tutto riposto nello stanzino, questa stanza magica dove ci finisce ogni cosa, che piu' roba ci metti e piu' ne contiene, ma che ad un certo punto ha bisogno di ordine...quindi arriva una mattina come queste in cui devo riportare un equilibrio altrimenti rischio seriamente che mi crolli tutto addosso.
Gran parte delle cose sono ormai da buttare, chissa' perche' mai le avevo conservate! Altre le ritrovo e mi dico: "Ah, e' qui che eravate finite".
Album di foto che ti viene voglia di riguardare, libri del liceo e dell'Universita' che conservo gelosamente come se fossero reliquie, guide turistiche che parlano dei viaggi fatti o di dove vorrei ancora andare...un mondo ormai che ha quasi totalmente cancellato negli anni cio' che invece era di nonna e di zia che abitavano qui.
Ma una cosa ricordo di questo stanzino...era la meraviglia delle meraviglie, la loro dispensa, il posto dal quale comparivano le cose piu' buone e gli arnesi per prepararle.
Un lato era dedicato a cibi e conserve, l'altro a pentolame, fornacella e carboni, a tutto quanto fosse utile per cucinare.
Si perche' la casa di una nonna,(nel mio caso c'era anche zia) e' sempre pronta per accogliere i propri nipoti.
La casa di una nonna profuma di cose buone, come un negozio di coloniali...ed hanno il potere di riaffiorare quando ne ho nostalgia.
Per magia qui ne venivano fuori biscotti, grissini croccanti, scioglievolissima Nutella, bottigliette di succhi di frutta. C'era sempre qualche caramella o gianduiotto nella scatola di latta delle "Rossana", non occorreva che fosse l'Epifania...poi tiravano fuori un frullatore, il tavoliere ed il matterello e cucinavano qualcosa a sorpresa.
Nelle domeniche pomeriggio a volte qualcosa succedeva....compariva il pezzetto di lievito di birra ed un pacco di farina...ed allora capivo che era il momento delle mitiche frittelle!!
Loro amavano piu' il dolce che il salato quindi le rotolavano calde nello zucchero.
Loro amavano piu' il dolce che il salato quindi le rotolavano calde nello zucchero.
Alle mie bimbe piacciono più nella versione rustica ed allora, in un pomeriggio come questo, dopo pranzo prendo la ciotola e ne preparo l'impasto che lievitera' fino a sera... io le preparo sia dolci che salate!
Ingredienti:
500 gr, di farina
una bustina di lievito di birra disidratato
1 cucchiaio raso di zucchero
un cucchiaio raso di sale
acqua tiepida q.b.
olio di girasole per friggere
zucchero o uvetta per le frittelle dolci
Procedimento:
Versare la farina in una ciotola ed aggiungere il lievito, lo zucchero ed il sale. Mescolare tutti gli ingredienti secchi e poi poco alla volta aggiungere l'acqua tiepida finche' l'impasto abbia una consistenza molliccia. Far riposare due/tre ore e quando sara' cresciuta si potra' friggere. Mettere l'olio in una padella ed una volta bollente calarci un po' di pastella aiutandosi con un cucchiaio ed un cucchiaino. Abbassare a temperatura media per evitare che le frittelle cuociano fuori ma restino crude dentro. Una volta pronte passarle su carta assorbente.
Servirle calde dopo averle rotolate nello zucchero se si vogliono dolci e con su un pizzico di sale se piacciono salate.
Sono semplici da fare e di costo ridotto, stuzzicanti come apericena insieme a tante bollicine oppure scioglievoli nella forma dolce. Le trovi nei banconi delle rosticcerie di Napoli come street-food o nelle sagre di paese vendute nei cuoppi.
Queste frittelle sono state il mio salva-cena delle feste di Natale. Infatti dopo i lunghi pranzi avevo i ragazzi che arrivata sera avevano di nuovo fame....ed allora tiravo fuori a sorpresa questa pasta che avevo messo a crescere prima di cominciare a pranzare e con una padella di olio bollente la festa continuava....frittelle per tutti!!!
Una mia zia mi ha raccontato che dai suoi parenti a Matera le frittelle sono con dentro l'uva passa e cosi' stasera ho voluto provale anche cosi'...buone!!
In Campania ogni stagione vede frittelle diverse...in estate impazzano quelle con dentro le alghe oppure i fiori di zucca...insomma le varianti sono molteplici!!
P.S. Quest'anno, dopo la frittura, per tranquillizzare chi temeva l'odore di fritto per tutta casa, ho provato un metodo trovato in rete....un pentolino pieno di acqua e mezzo tappino di ammorbidente per bucato a bollire per cinque minuti....e poi spento e lasciato li'....ha reso casa piena di un buon profumo.
Che dire: "Buone frittelle a tutti!!!!".
Quanto mi piace frittellare.... dolci e salate le adoro!!!!
RispondiEliminaSono sofficissime chissà che buone e grazie sempre per i buoi bellissimi articoli!!!Buon fine settimana a te e famiglia ^_^
RispondiEliminaBuone le frittelleeee, le adoro!
RispondiEliminaCosa darei per poterle assaggiare...io non amo friggere e non le faccio mai mannaggia...ma sono così buone!!!
Un abbraccio, buonissima serata
mmmmm ma che bontà!!!!!
RispondiEliminaUna vera golosità :)
Un bacio
Anche io conservo alcuni libri del liceo e tanti dell'università..ma queste frittelline dolci non le conosco e le proverò al più presto!SEMPRE ricchi i tuoi articoli ...grazie!E buona serata a tutti voi ^_^
RispondiEliminaCommentarti con così tanto ritardo mi fa sentire un po' in colpa, ma, come te, anch'io sono un po' assente dalla blogsfera. La scorsa settimana ho ricordato anch'io le fritture di Carnevale (nel mio caso quelle della mia mamma) con molta nostalgia
RispondiEliminaImmagino siano state divorate!!!!
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