lunedì 9 dicembre 2019

La crostata di fichi e noci a suggellare l’amor per la Val d’ Orcia!!

E' vero, questo periodo dell'anno impigrisce e la tentazione forte sarebbe quella di rinchiudersi in casa al calduccio nel fine settimana avvolti in un caldo pail ed oziare.
Ma, vi assicuro, regalarsi un weekend prenatalizio può essere davvero rigenerante.
Ed allora sul finir di Novembre ce ne siamo andati in Val d’Orcia, tra le campagne ed i borghi medievali senesi. Un mondo che rapisce a tal punto da aver voluto sfruttare la luce del giorno fino al crepuscolo della sera.
Arrivati venerdi’ sera nel borghetto di Vivo d’Orcia, sul Monte Amiata, ci attendeva una casetta davvero carina, disposta su tre piani, con una tipica cucina in muratura toscana dove non mancava davvero nulla,

un accogliente salottino pieno di candele e piccoli gnomi proteggicasa sul camino

un letto in ferro battuto su in mansarda e due bagni rivestiti di bellissima ceramica.
“Casa Arcobaleno” ci e’ piaciuta per la cura dei suoi particolari, quei tocchi che ti fanno capire quanto ci si tenga al senso dell’ospitalita’.
Di qui ci siamo mossi con facilita’ ovunque nei due giorni successivi passando per le naturali sorgenti termali dei Bagni di San Filippo dove sebbene fosse inverno si scorgeva qualcuno immergersi nelle calde acque

tra le vie di Montalcino cosi’ piena di enoteche per la vendita del suo Brunello,
poi a Pienza, la citta’ natale di papa Pio II

ed infine tra i mercatini di Natale inaugurati domenica a Montepulciano

Nel passare da un borgo ad un altro la vista si perde lungo le immense distese di campagne verdi puntellate ogni tanto da una cascina raggiungibile attraverso una stradina costeggiata da cipressi.

I borghi con le case di mattoni color miele sono vere bomboniere....si cammina  perdendosi tra negozietti di piccolo artigianato, pizzicagnoli la cui proposta di pecorini e salumi e’ imbarazzante, enoteche dove la scelta dei vini, olii toscani, vinsanto e cantuccini e’ davvero appagante.

Nelle trattorie senesi la tipica cucina propone i pici (o pinci) all’aglione, la zuppa di funghi, i funghi fritti, la ribollita, la carne al brunello, la faraona al vinsanto, il pecorino di Pienza ....e ancora una volta la cultura culinaria italiana che non si smentisce!!
Un oste ci ha fatto provare tutte le sfumature del Brunello di Montalcino del Podere Canalino dove dal 1898 la famiglia si insedio’ per tramandare questa tradizione vinicola di padre in figlio. Leggendone la pesentazione….


"Così, in primavera, è normale scorgere fra una vite e l'altra spontanee fragole di bosco ed erbe aromatiche e, nel mese di giugno, fra il verde dei castagni, l'argento degli ulivi e l'oro delle ginestre in fiore, le viti sembrano spuntare, quasi per incanto, da un mare di papaveri rossi."
E tra un cantuccino ed una crosata abbiamo scoperto un moscato liquoroso che fa invidia al passito di pantelleria. Siamo passati nell’enoteca di fronte per far scorta di questo Moscadello del 2009, annata un po’ piovosa che accompagna il senso dolce del vino con un retrogusto leggermente acidulo.

E della crostata di noci e composta di fichi me ne sono innamorata cosi’ da diventare il mio primo esperimento dolciario appena ritornata adatta ad accompagnare l’allestimento di casa tra albero ed addobbi in questo weekend dell’Immacolata.
Ingredienti:
300gr. dimfarina
150 gr. di zucchero
150 gr. di burro
1 uovo
Buccia grattugiata di un’arancia
1 cucchiaino di pandegliangeli
marmellata di fichi
noci
zucchero a velo
Procedimento:
Preparare la frolla mescolando insieme farina, zucchro, burro a tocchetti, l’uovo, la buccia d’arancia grattugiata ed il landegliangeli. Far riposare la frolla per dieci minuti 
in frigo avvolta in pellicola. Rivestire una teglia da crostata con carta forno e stendere meta’ della frolla. Ricoprire con marmellata di fichi e richiudere la crostata con un disco fatto con la frolla rimasta. Rivestire la superficie con alcuni ghierighi di noci ed infornare a 170 gradi per circa trenta minuti. Sfornare ed una volta fredda cospargere di zucchero a velo.
Consiglio di degustarla scaldandone la fettina un po’ al microonde accompagnata da un vino dolce come il moscatello servito freddo.

Ma puo’ anche essere servita fredda e conservata un paio di giorni.

L’angolo delle idee:
Un angelo dietro la vetrina di un negozio che fa subito Natale.


L’immagine scelta:
Un’ ultima passeggiata sul calar della sera scorgendo cacciatori sulla via del ritorno.




2 commenti:

  1. La crostata è favolosa e i luoghi da te descritti meritano un giretto ^_^
    Un bacio

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