mercoledì 12 febbraio 2014

Pesce spada al prezzemolo e cucunci....uno scorcio di Salerno visto da Raito e pasta madre atto primo!!!

Le settimane sono di nuovo piene zeppe di impegni ed a poco valgono i buoni propositi di fare tutto e bene, ci si scende a compromesso con cosa è prioritario e cosa può passare in secondo piano anche se non meno importante.
Un mesetto fa approfittavo di impegni lavorativi a Roma per comprare da Eataly un libro che mi insegnasse ad approcciare “la pasta madre” dal principio. Ho ritagliato scampoli di tempo prima di andare a letto, la sera, per leggerlo almeno due volte prima di decidermi e partire.
E’ un libro semplice ed alla portata di chiunque voglia cominciare questa esperienza, dal titolo “Pasta Madre” di Rita Monastero.
Consiglia diversi attivatori per partire, frutta matura come mele o banane, uva passa macerata nell’acqua o addirittura il latte delle mozzarelle. Io son partita così:
100 gr. di farina manitoba
1 cucchiaino di miele millefiori
1 cucchiaino di olio EVO dolce
1 cucchiaino di yogurt bianco
Acqua q.b. per impastarlo ed attivare il glutine.
L’ho adagiato in un contenitore di vetro facendoci sopra un taglio a croce e ricoprendolo con della pellicola trasparente. Tra 48 ore dovrò passare ai rinfreschi specifici per l’attivazione. Il panetto andrà diviso a metà. Una parte si getta e l’altra si impasta con la stessa quantità di farina ripetendo l’ operazione a tempi sempre più ravvicinati finchè la reazione della pasta che cresce non si accorcerà via via alle 2-3 ore.
Da ieri che son partita la croce si è già chiusa quindi la partenza promette bene!!

Da Eataly ho comprato anche un barattolo di “cucunci siciliani”, che a dire il vero, prima di documentarmi, ero ancora convinta fossero dei capperi cresciuti un pò troppo. Poi ho capito che quelli che noi chiamiamo capperi e mangiamo di norma sono solo dei germogli della pianta, poi si forma un grande fiore bianco che quando appassisce dà vita al cucuncio, dall’aspetto di un cappero gigante con tanto di stelo, il quale ospita all’interno i semi per le future piante.
Se non avessi letto sulla confezione che fossero siciliani avrei scommesso che si raccogliessero in costiera Amalfitana.
Ero piccola, avevo compiuto otto anni quando i miei zii di Amalfi, che non avevano figli, avevano deciso di farmi passare da loro quindici giorni di vacanza così come da piccola avevano fatto con mia mamma.
Mia zia, di nome Elena come me, era una gran cuoca. Aveva una passione smodata per il cucinare ed in casa era indubbio per tutti che ogni sua portata fosse una prelibatezza. In quelle sere d’estate ero incuriosita dal numero indescrivibile di torte che la sera vedevo che zia riusciva a sfornare prima di andare a dormire, dolci dal profumo inebriante. Ero esterrefatta della quantità di yogurt che produceva in continuazione con i fermenti lattici vivi, e la mattina ingenuamente mi svegliavo credendo che sarebbe apparso tutto sulla nostra tavola di colazione. Ed invece no...ma che fine facevano tutte quelle torte e ciambelle, tutto quello yogurt?
Ingenuamente non chiedevo e fantasticavo.
Poi dopo anni mamma mi ha svelato che finivano all’Hotel dei Cavalieri, proprio sulla strada sotto di noi, perchè zia allettava le tavole della colazione di tutti i turisti stranieri che passavano di lì.
La loro era una casa fantastica, fatta di arcate bianche che affacciavano sul porto di Amalfi. Quando scendevamo in strada zia Elena mi portava a passeggiare lungo i muretti che affacciano sulle terrazze di limoneti che si stendevano giù fino al mare, e lì riempivamo una bustina di questi meravigliosi frutti che io credevo fossero capperi giganteschi....oggi scopro che si trattava dei cucunci che poi lei metteva in salamoia e che andavano a riempire la sua dispensa piena di ogni bontà.
Sarà che da piccola tutto ha un sapore più intenso che col tempo si trasforma in ricordi, ma oggi ho ritrovato quel sapore salato e deciso che il cappero piccolo non ha.
Ho cotto questo pesce spada così ed ho ripetuto la ricetta già diverse volte perchè è risultato un connubio riuscito...

Ingredienti:
Un trancio di pesce spada (io l’ho preso nei surgelati, fresco sarebbe meglio)
Olio evo q.b.
Prezzemolo
Cucunci
Procedimento:
Far scaldare in una padella aderente dell’olio EVO. Adagiare il trancio di pesce spada congelato che pian piano rilascia l’acqua in cottura. (Se fresco aggiungerei un pò di acqua). Una volta cotto su un lato voltare dall’altro lato ed aggiungere abbondante prezzemolo a tritato ed una generosa manciata di cucunci. Ultimata la cottura spegrere e servire.
La particolarità di questa ricetta è non salare il pesce spada perchè il sapore dei cucunci rende tutto saporito al punto giusto.
Vi lascio degli scorci della mia città, Salerno, e della sottostante Vietri sul Mare (da dove comincia la Costiera Amalfitana) vista dall’Hotel Raito. Ero lì per una riunione di lavoro che è durata due giorni ed affacciandomi dalla stanza ho potuto godere di questa vista, allentare la tensione, tirare un respiro e fotografarla di pomeriggio,

di notte,

all’alba....

Spero vi piaccia!!!
Buona settimana a tutti....e buon San Valentino!!

9 commenti:

  1. Che bei ricordi... certo, se la zia ti avesse lasciato almeno una fettina di torta sarebbero stati ancora più dolci!
    Anch'io credevo che i cucunci fossero capperi grandi, come te ho scoperto da poco la verità :-)
    Ma non li ho mai assaggiati, che sapore hanno?

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    1. Hai ragione...una fettina poteva lasciarla...ah, ah...
      Sai i cucunci hanno proprio il sapore del cappero ma quando lo mordi senti come se dentro ce ne fossero altri...a me piacciono molto.;) ..Baci...

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  2. Elena i tuoi post sono sempre bellissimi e attendo novità sulla pasta madre! Il pesce spada mi piace tantissimo, anche impanato, o con pomodoro e olive, tu sei una cuoca eccezionale!

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    1. Paola grazie per far capolino da queste parti....la pasta madre avanza ed ora i rinfreschi si sono ravvicinati...presto potrò mettermi all'opera con le ricette...Ciao!!

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  3. Cara Elena, leggo i tuoi post sempre con molto piacere. Ti dico che sei coraggiosa a far partire la pasta madre !! Io la uso da anni, l'ho portata a casa da un corso sui grandi lievitati e me l'ha data il pasticcere che teneva il corso e che la teneva in vita da 50 anni. Ma mai mi sarei cimentata a crearmela da me ! Perciò bravissima. Anch'io pensavo che i cucunci fossero grossi capperi: oggi ho imparato una cosa nuova. Ma tua zia una torta tra tante non te la lasciava ?? Molto appetitoso il tuo trancio di spada. Le foto di Salerno sono suggestive: immagino sia stancante per te andare in giro per lavoro, ma qualche vantaggio c'è !

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    1. Sai Cri non so come sarà usarla per pane e lievitati ma la nascita della pasta madre sembra stia andando a buon fine...perciò magari per qualche ricetta vengo a sbirciare poi da te....Sono contenta che le foto e la ricetta ti siano piaciute...Baci grande pasticciera!!!

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  4. Carissima Elena, ottima la tua ricetta con i cucunci e altrettando bella la storia che ci hai raccontato, beati i turisti dell'Hotel Cavalieri!!!! Un bacio grande, Manu.

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    1. Si Manu, beati i turisti..ah, ah!!! Un bacio grande a te!!!

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  5. Che buona questa ricetta Elena, ne sento il profumo e bella la storia...Il mio lm si è suicidato tempo fa ma a leggerti mi è tornata la voglia di rifarlo...grazie delle parole sempre gentili e attente, sei una bella persona!! Un abbraccio e mille auguri a voi tutti ^_^

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